Burnout, quando lo stress è troppo diventa pericoloso

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Il burnout è considerato uno dei principali rischi stress da lavoro correlato.

Noi che ci occupiamo di management sostenibile e, quindi anche di 'sostenibilità del management', riteniamo molto importante parlarne per favorire lo sviluppo, nelle/nei manager la necessaria attenzione, sensibilità, capacità di riconoscere le avvisaglie di un possibile burnout appena compaiono in noi o nelle/i nostr* collaboratrici/ori.


Molte autorevoli ricerche internazionali sottolineano infatti che spesso, soprattutto quando si è in carriera o si lavora in una realtà professionale di successo, si tende a sottovalutare i segnali che potrebbero far sospettare un burnout insorgente. 

Il tema è ancora un tabù e questo rende il fenomeno ancora più pericoloso.

Talvolta, ad esempio, si cerca di 'non vedere' e ci si vergogna anche di parlarne - anche con familiari e amici - pensando, magari, che sia una situazione che passera presto 'da sola', altre volte ci si sente addirittura in colpa. In altre situazioni, invece, si fa confusione tra stress e burnout, banalizzandolo.
In generale non ci si confronta con chiarezza e coraggio con questo fenomeno e questo non aiuta né a prevenirlo, né a riconoscerlo precocemente. Le conseguenze possono anche essere gravi.


Cos'è


E l'inizio della settimana ma vorrei che questa fosse già finita" "Negli ultimi mesi mi sono sentito un po' giù di corda al lavoro, ma non so bene il perché".
"Sono sempre stanca, mi sento disimpegnata e demotivata la maggior parte dei giorni. E controllo sempre più spesso quanto tempo mi manca per smettere di lavorare".
"A pensarci bene, sono anche arrabbiato con i miei colleghi (cosa che non ho mai provato), e mi sembra che non ci sia mai abbastanza tempo per fare tutto. Questo mi fa sentire perennemente indietro e demoralizzato”.
Sembrano i classici segni del burnout. Scopriamo insieme cos'è, quali sono le sue conseguenze e come possiamo evitarlo nella nostra carriera.

Cos'è il burnout?



Per comprenderlo meglio è bene partire da due sue importanti definizioni.

Secondo Ayala Pines e Elliot Aronson è : "Uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato dal coinvolgimento a lungo termine in situazioni emotivamente impegnative".

Per Herbert J. Freudenberger, invece, è: "Uno stato di stanchezza o frustrazione causato dalla devozione a una causa, un modo di vivere o una relazione che non ha prodotto la ricompensa attesa".

Tra di loro, queste definizioni abbracciano l'essenza del burnout, con la prima che sottolinea la parte che l'esaurimento gioca in esso, la seconda si concentra sul senso di disillusione che lo scatena.

Chiunque può diventare esaust*. Ciò che è così toccante del burnout è che colpisce soprattutto le persone che sono molto impegnate nel loro lavoro: si può ‘bruciare’ solo se si è stati ‘accesi’ in primo luogo.

Mentre l'esaurimento può essere superato con il riposo, un aspetto centrale del burnout è proprio quel profondo senso di disillusione sperimentato, tra l’altro, da persone che ‘non possono’ avere una visione più cinica del loro lavoro.

Il burnout si verifica, quindi, quando persone appassionate e impegnate diventano profondamente disilluse da un lavoro o da una carriera da cui hanno precedentemente tratto gran parte della loro identità e del loro significato. Ma anche quando le cose che ispirano passione ed entusiasmo vengono meno e la vita di lavoro si affolla di cose noiose o sgradevoli.

Come riconoscerlo

Quali sono i segnali di avvertimento che ci dicono che noi - o un/una collega -  stiamo potenzialmente andando incontro a un burnout?
Possiamo identificare 13 sintomi specifici del burnout:

  • avere un atteggiamento negativo e critico sul lavoro
  • Avere paura di andare al lavoro e desiderare di andarsene una volta lì
  • Avere poca energia e poco interesse per il lavoro
  • Avere problemi a dormire
  • Essere spesso assenti dal lavoro
  • Avere un senso di vuoto
  • Sperimentare disturbi fisici come mal di testa, malessere o mal di schiena
  • Essere irritati facilmente dai membri del team o dai clienti
  • Pensare frequentemente che il nostro lavoro non abbia significato o non faccia la differenza
  • Allontanarsi emotivamente dai colleghi o dai clienti
  • Sentire che il nostro lavoro e il nostro contributo non sono riconosciuti
  • Trovarsi a incolpare gli altri per i nostri errori.
  • Fare pensieri ricorrenti di lasciare il lavoro o di cambiare ruolo.


Stress e burnout


Spesso tendiamo a utilizzare con la stessa accezione le parole stress e burnout, ad attribuire loro lo stesso significato, ma anche se i due termini condividono alcune caratteristiche, ci sono delle differenze sostanziali.
Quindi, qual è la differenza tra stress e burnout?
Lo stress è spesso relativamente a breve termine ed è causato dalla sensazione che il lavoro sia fuori controllo. Si può sperimentare lo stress per diversi giorni di seguito, soprattutto quando si lavora su un grande progetto o con una scadenza stretta.
Tuttavia, una volta che la situazione cambia, lo stress spesso diminuisce o scompare del tutto. (Uno stress può protrarsi anche nel lungo termine se ci ritroviamo spesso a provare emozioni sgradevoli verso il lavoro e il suo contesto).
Il burnout il più delle volte ha luogo per un periodo più lungo. Potremmo trovarci a sperimentarlo quando crediamo irrimediabilmente che il nostro lavoro non abbia senso; quando sentiamo uno scollamento tra quello che stiamo facendo e quello che vorremmo veramente fare; o quando le cose cambiano in peggio - per esempio, quando perdiamo un* cap* che ci sostiene, o quando il nostro carico di lavoro aumenta oltre una soglia sostenibile.
Facciamo le cose in maniera meccanica invece di essere veramente coinvolti. Con il tempo, questo porta al cinismo, all'esaurimento e, a volte, anche a una ridotta performance.


Quali sono le cause del burnout?


Le persone sperimentano il burnout per una molteplicità di motivi.

La mancanza di autonomia è una causa comune, quindi si potrebbe viverlo se non si avesse molto controllo sul proprio lavoro, o se si sentisse di non avere mai abbastanza tempo per finire compiti e progetti.
Un altro motivo è il trovarsi in situazioni nelle quali i nostri valori non si allineano con le azioni, i comportamenti o i valori della nostra organizzazione o del nostro ruolo.
Ma bisogna prendere in considerazione anche altre ragioni, come:

  • avere obiettivi di lavoro o aspettative poco chiari
  • Lavorare in una squadra o in un’organizzazione ‘disfunzionale’
  • Sperimentare un carico di lavoro eccessivo
  • Avere poco o nessun supporto dal proprio capo o dall'organizzazione
  • Non trovare riconoscimento per il proprio lavoro
  • Avere per troppo tempo un lavoro monotono o poco stimolante.

Conseguenze del burnout


Chiaramente, le conseguenze del burnout possono essere gravi.

La nostra produttività può diminuire drasticamente, e questo non solo ha un impatto sulla nostra carriera, ma anche sulle nostre relazioni, sul nostro team e sull’organizzazione.

Anche la nostra creatività ne può risentire, quindi avremo meno probabilità di individuare le opportunità (e non avremo l'interesse o il desiderio di coglierle), e possiamo cercare scuse per non rispettare gli impegni di lavoro o concedersi giorni di malattia.

Non finisce qui perché il burnout da carriera può anche estendersi alla nostra vita personale, influenzando negativamente il nostro benessere e le nostre relazioni con gli amici e la famiglia.


Come possiamo evitare il burnout?

Quando i sintomi di un possibile burnout iniziano a manifestarsi, molte persone si concentrano su soluzioni a breve termine come, ad esempio, prendere una vacanza.
Anche se questo può certamente aiutare, il sollievo è spesso solo temporaneo. È pertanto necessario concentrarsi anche su strategie che avranno un impatto più profondo e creeranno un cambiamento duraturo.

Esploriamo insieme alcune strategie specifiche che potremmo utilizzare:


Lavorare con uno scopo
Sentiamo che la nostra carriera ha uno scopo più profondo, oltre a quello di guadagnare uno stipendio? La maggior parte delle volte, riscoprire il nostro purpose può aiutare molto ad evitare il burnout e a tenere a bada lo stress.
Guardiamo l'impatto più profondo di ciò che facciamo ogni giorno; in che modo il nostro lavoro migliora la vita delle altre persone? Come potremmo aggiungere più significato a ciò che facciamo ogni giorno?
Queste sono domande importanti, quindi dedichiamo del tempo a riflettere profondamente su di esse. Per trovare le risposte dentro di noi e provare a dare più significato e portare più gioia alla nostra vita.
Se pensiamo di essere nel ruolo o nella carriera sbagliata, dedichiamoci a sviluppare una strategia che ci aiuti a disegnare una carriera migliore per noi. Cerchiamo di modellare il nostro ruolo, in modo che si adatti meglio a noi e alle nostre esigenze. Prima di pensare a cambiare lavoro, possiamo pensare, forse, a cambiare il modo in cui lavoriamo


Condurre un'analisi del lavoro
Quando si sperimenta un sovraccarico di lavoro giorno dopo giorno, si può iniziare a sentirsi come ‘un criceto che corre nella ruota’ o come il Sisifo dell’omonimo mito greco. Questo è demoralizzante, stressante e potrebbe portare al burnout.
In una situazione come questa, è utile condurre un'analisi del proprio lavoro in modo da poter chiarire cosa ci si aspetta da noi e cosa no. Provare a identificare ciò che è veramente importante nel nostro ruolo, in modo da poter tagliare o delegare i compiti che non sono così essenziali.
Se sentiamo che il/la nostr* cap* ci sta assegnando più lavoro di quanto ne possiamo gestire, proviamo a chiedere un incontro privato per discutere il problema. Confidiamogli/le il nostro timore che il carico di lavoro eccessivo ci porti al burnout. E arriviamo preparati a proporre alcune opzioni che potrebbero essere prese in considerazione per trasferire certi compiti o progetti a qualcun altr*.
Potrebbe aiutarci imparare a gestire le priorità in conflitto e ad affrontare le richieste irragionevoli.


Dare agli altri
Un modo semplice e veloce per aggiungere significato al nostro lavoro è quello di dare agli altri, o di aiutarli in piccoli modi.
Quando ci si dona agli altri, ci si sente bene, spesso meglio. Anche il più piccolo atto di gentilezza può ridarci energia e aiutarci a trovare un significato nel nostro lavoro.


'Prendere il timone'
Possiamo evitare o superare il burnout trovando il modo di conquistare maggiore autonomia nel nostro ruolo. Proviamo a parlare con il/la nostr* cap* per vedere se è dispost* a lasciarci avere più controllo su compiti, progetti o scadenze. A volte lo spazio c’è, peccato che non se ne parli mai.
Se gestiamo il nostro tempo in modo efficace possiamo sentirci anche più in controllo del nostro lavoro. Potrebbe esserci d’aiuto imparare come assegnare priorità a ciò che facciamo, darci obiettivi e programmi d'azione a breve e a lungo termine, per trovare maggiore senso e motivazione e riprendere il timone della nostra giornata.


Adottare uno stile di vita sano
L'esercizio fisico può aiutare ad alleviare lo stress e creare un senso di benessere. Praticarlo con una certa assiduità e regolarità, ci fa sperimentare una maggiore energia e produttività. Inoltre, l'esercizio regolare porterà altri giovamenti, come, ad esempio, dormire bene.
Anche l’alimentazione riveste un ruolo importante dal momento che cosa e come mangiamo impatta sui nostri livelli di energia vitale. Quando siamo particolarmente sotto pressione facciamo fatica a mantenere consapevolezza della qualità e quantità del cibo che ingeriamo e della qualità del tempo e dell’attenzione che dedichiamo ai pasti dimenticando che il buon cibo e una buona pausa per gustarlo sono ‘piccole gioie’ significative.


Imparare a gestire lo stress
Se non gestito bene, lo stress a breve termine può contribuire al burnout. Ecco perché si dovrebbe imparare a conoscerlo e gestirlo in modo efficace.
Per questo ci sono diverse strategie. Per esempio, redigere un diario per osservare ciò che ci causa abitualmente stress e quindi imparare a riconoscerlo e anticiparne la comparsa. Praticare la respirazione profonda, la meditazione e altre tecniche di rilassamento possono aiutarci in situazioni di ‘sovraccaricamento emotivo’.
In generale maggiore consapevolezza di noi stessi, di come ‘funzioniamo’, di come reagiamo nelle diverse situazioni ‘tipiche’, di come le abbiamo superate o di cosa era accaduto quando non siamo riusciti a superarle, ci consente di elaborare le nostre personali strategie efficaci e di imparare a metterle in campo al momento opportuno.