Attiviste dell'innovazione sostenibile

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​Nella vocazione di Bottega Filosofica è esplicitamente dichiarata - tra l'altro - la nostra intenzione di “sviluppare innovazione sostenibile e prosperità con le persone e le organizzazioni che vogliono avere un impatto positivo sul loro ecosistema".

Il senso (per noi)

Abbiamo cercato le parole con cura, per sintetizzare concetti importanti e definire per cosa e con chi vogliamo lavorare.

Innovazione, per noi, è un processo di evoluzione e sviluppo, a cui la tecnologia può contribuire come non.

Non si tratta di una rivoluzione, ma di un cammino progressivo che può avere effetti rivoluzionari.

Perché ciò accada, il cammino deve essere sostenibile, non solo guardando agli effetti ma anche all'impegno (sotto il profilo energetico e materiale) richiesto per innovare.

Il rischio, quando si sceglie di innovare è quello di partire da zero, trascurando tutto ciò che appartiene al passato, creando qualcosa di totalmente avulso dal contesto in cui ci si trova.

La sfida è integrare l'innovazione con la tradizione, facendo sì che la prima preservi e attualizzi la seconda.

E questa sfida diventa particolarmente intrigante quando si tratta di salvaguardare tradizioni culturali.

È una sfida importante, in un Paese che insegue lo sviluppo tecnologico come la panacea di ogni male, ma poi rimane sempre un po' indietro, approcciandolo come un fine invece che come uno strumento.

E non da oggi.

È giusto favorire la tecnologia quando migliori la qualità di prodotti e servizi e la qualità della vita delle persone e delle organizzazioni.

Ma il nostro è anche un Paese ricco di tradizioni e artigianalità, intesa nel suo senso originario di arte applicata.

L'ambizione, quindi, è coniugare tradizione e innovazione.

La prosperità, per noi, è un tema di sostenibilità, economica e sociale.

Un'organizzazione prospera può gratificare chi ci lavora, può investire per stabilizzare ed eventualmente accrescere la propria prosperità, può contribuire al benessere delle persone e delle comunità con le quali entra in contatto.

Come diceva Adriano Olivetti: "una fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia"; ma per farlo deve essere prospera.

Del resto, e non a caso, la prosperità è una delle cinque P degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) "Siamo determinati ad assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prospere e soddisfacenti [...]".

E poi gli impatti.

Per una società benefit - e non solo - gli impatti di medio-lungo periodo sono importanti come quelli a breve. Significa guardare oltre sé, oltre i propri vantaggi immediati, a ciò che si lascia, materialmente e moralmente, a chi verrà e ancora non c'è.

Gli impatti sono la conseguenza del nostro agire e, a loro volta, generano (re)azioni che influenzano le nostre scelte successive.

Un circolo che può essere virtuoso o vizioso in base a ciò che scegliamo di fare, a quanto lontano - nel tempo e nello spazio - decidiamo di guardare.

Cercare di avere un impatto positivo sul proprio ecosistema, significa allungare e allargare il più possibile lo sguardo. Domandarsi, prima di agire, che effetto avrà la nostra azione e se è possibile fare di più (o di meno) o differentemente per avere un impatto più positivo.

Non si tratta di allungare tempi e processi ma di pensare in modo eco-sistemico, lasciandosi guidare da lungimiranza e ottimismo, inteso nel senso di entusiasmo e desiderio di far accadere le cose.

Con chi

Tutto questo vogliamo farlo con chi condivide la nostra ambizione a generare Bene Comune mentre si persegue il proprio.

Non importa che si tratti di una singola persona o di un'intera organizzazione.

Crediamo nell'effetto osmotico di comportamenti ben pensati e ben fatti per il bene.

La buona volontà, lo sappiamo, non basta; tanto meno nei momenti di difficoltà o di crisi. E lo sappiamo perché ci misuriamo con questa fatica, spesso.

Ma la volontà e la consapevolezza sono le leve su cui poggiarsi per acquisire le conoscenze, competenze e abilità utili a generare gli impatti desiderati.

Potendo scegliere

Provenendo tutte da esperienze manageriali in grandi aziende, le figure executive e le organizzazioni di grandi dimensioni sono quelle con cui più facilmente ci rapportiamo, senza trascurare realtà più piccole, avendo come bussola l'intenzione e nella consapevolezza che ogni impatto, indipendentemente dalla dimensione, è significativo.

Ci siamo anche chieste dove il nostro agire avrebbe potuto avere un impatto più significativo. Abbiamo così scelto di dedicarci anche specificatamente a persone e organizzazioni che si trovano in luoghi meno frequentati dalle società di consulenza.

Fuori dalle grandi città e dai distretti industriali, dove l'innovazione e la prosperità faticano non perché manchino le idee o le energie, ma perché manca il supporto alla loro emersione.

Così borghi, aree interne e piccoli comuni sono diventati nostri interlocutori per intercettare progetti sostenibili e ad alto impatto sociale e ambientale che altrimenti non avremmo conosciuto.

Il valore aggiunto e le complessità

La maggior parte dei progetti che abbiamo supportato si caratterizzano per:

  • un forte legame con le tradizioni culturali locali
  • una propensione (spesso inconsapevole) all'economia circolare, attraverso l'uso di materie prime seconde così come il recupero, restauro e il riuso di oggetti e strumenti considerati obsoleti
  • integrazione tra tecnologia e artigianalità
  • sensibilità e attenzione verso i bisogni della propria comunità e desiderio di contribuire a soddisfarli attraverso la propria attività.

Sotto questo profilo, esperienze di grande soddisfazione perché questi progetti avevano e hanno già in sé tutte le caratteristiche dell'innovazione sostenibile per costruirsi e generare prosperità.

Ma avviare attività in questi territori ha anche le sue criticità legate alla mancanza di infrastrutture e alla minore ampiezza del mercato potenziale in avvio.

Criticità oggettive dalle quali abbiamo imparato a non farci scoraggiare grazie alle persone che in quei luoghi sono nate e vivono e che ci ricordano che "quando il perché è grande il come si trova.” (F. Nietzsche)