World Café per l'innovazione organizzativa e sociale

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Tra tutti gli strumenti e i metodi per l'innovazione organizzativa e l'innovazione sociale, il World Cafè è uno dei più potenti per mettere rapidamente in movimento l'intelligenza collettiva, far partecipare tutt* in una situazione che possa portarli a esprimere con tranquillità le proprie idee, generare nuove connessioni e consapevolezze, trovare soluzioni condivise a questioni importanti.

Cos'é


Partiamo dal caffè: nella cultura occidentale il caffè è un luogo di ritrovo, all’interno del quale le persone si incontrano e danno vita a delle conversazioni spontanee in cui ogni partecipante decide in che misura apportare il proprio contributo alla discussione in atto.

Nel settecento, inizialmente in Francia, era pratica molto comune tra gli intellettuali riunirsi nei 'café' per discutere di argomenti di varia natura. Personaggi come Diderot, Voltaire, Rousseau e Montesquieu furono grandi frequentatori e animatori dei salotti letterari e filosofici dell’epoca.

La pratica del caffè letterario ha ben presto oltrepassato i confini nazionali francesi ed è giunta anche in Italia protraendosi fino ad oggi.

Ma cos'è un World Café?

E’ un metodo semplice per connettere i diversi modi di guardare a un determinato tema e sviluppare un pensiero comune più ampio e sfaccettato di quello che ciascuno singolarmente può avere. E' un metodo 'emerso' nel 1995, all'interno di un piccolo gruppo di uomini di business e professori universitari, che si incontravano a casa di Juanita Brown e David Isaacs nella Mill Valley in California e che è rapidamente diventato un approccio, diffuso in tutto il mondo tra decine di migliaia di persone, che viene utilizzato per coinvolgere gruppi piccoli, grandi o grandissimi di persone, in discussioni che riguardano profondamente la vita di una comunità, o di un gran numero dei suoi membri, consentendo a tutti di partecipare portando il proprio contributo.

A cosa serve


Il metodo del World Café è stato creato, infatti, per rispondere in maniera creativa e concreta principalmente a due domande fondamentali:

  • come possiamo migliorare la nostra capacità di parlare e pensare insieme in maniera più profonda sui temi più critici che la nostra collettività si trova ad affrontare?
  • come possiamo avere accesso all’intelligenza collettiva e alla saggezza necessarie per creare o percorrere le nuove strade che si aprono?

Presupposti del World Café sono:

  • la convinzione e la fiducia che tutte le persone abbiano già, dentro di loro, la saggezza e la creatività per affrontare anche le sfide più difficili
  • la consapevolezza che le conversazioni sono il modo più naturale attraverso il quale le persone scoprono cosa sanno e lo scambiano con gli altri e che, in questo processo, si crea nuova conoscenza per l’intera comunità o organizzazione
  • la creazione di uno spazio accogliente dà sicurezza e incoraggia la conversazione. Quando le persone sono a proprio agio pensano, ascoltano e parlano nel modo più creativo.

La principale caratteristica del World Café, quindi,  è quella di essere un 'contenitore', un ambiente informale in cui le persone sono invitate a prendere spontaneamente parte ad una conversazione, aggregandosi in piccoli gruppi variabili e sollecitate con opportune domande, a dare il proprio contributo condividendo idee e riflessioni su un dato argomento.

La situazione informale e accogliente, sapientemente gestita favorisce la partecipazione e l'ascolto attivo, le domande potenti attivano un interesse non solo cognitivo e il ritmo veloce fa si che i partecipanti non si cristallizino sulle proprie posizioni.

Risultato: la generazione in pochissimo tempo di moltissime buone idee e soluzioni nuove non solo senza fatica ma addirittura divertendosi

Come funziona


Uno degli elementi realmente in grado di fare la differenza è la qualità dell’accoglienza.

Per questo il facilitatore deve aver cura di trovare e allestire uno spazio che faccia sentire i partecipanti a proprio agio, in un clima in cui possano esprimersi liberamente e che stimoli il fluire dei loro pensieri. Per questo anche i dettagli fisici dell’ambiente - l’arredamento, i colori, la disposizione degli oggetti - rivestono un ruolo non secondario.

Tutto viene accuratamente valutato per creare la giusta atmosfera.

Il World Café è soprattutto un esercizio di esplorazione e di analisi di tematiche importanti con l’intenzione di arrivare alla 'scoperta' di proposte e soluzioni efficaci attraverso la contaminazione reciproca di idee, esperienze, riflessioni.

Fondamentale è che i partecipanti abbiano subito molto chiaro il motivo e la finalità della conversazione in cui saranno coinvolti. Condividere il 'perché' si è lì insieme è la base di partenza della condivisione.

Nella pratica dialogica - in una condizione di giocosa serenità e di confronto aperto e non giudicante - l’apporto determinante di ognuno consente di pervenire, attraverso la combinazione dei contributi di tutti i partecipanti, a un pensiero 'nuovo' frutto del lavoro 'comune'.

La domanda è uno strumento centrale e il facilitatore ha cura di formulare quelle più opportune affinchè il dialogo possa essere profondamente generativo.

Per favorire la più ampia connessione tra le persone, la trasmissione di idee viene agevolata anche attraverso il movimento nello spazio e l’aggregazione reiterata in piccoli gruppi - 'tavoli' - diversi nel corso dell’incontro.

Una delle peculiarità del World Café è, infatti, quella di cambiare tavolo - e quindi interlocutori - a ogni domanda. In questo modo ciascuna persona presente si arricchisce delle riflessioni di un gran numero di altri partecipanti pur intrattendendo singole conversazioni in gruppi molto piccoli. In essi, proprio in virtù della dimensione, lo scambio diventa molto semplice ed effettivo.

In ciascun tavolo, un ruolo cruciale viene svolto da uno dei partecipanti alla prima conversazione che si mette al servizio degli altri accettando di essere l’ 'ospite del tavolo' o il 'padrone di casa'. E’ l’unico che non cambia tavolo, raccogliendo, in tal modo, una gran varietà di punti di vista. Accogliendo, di volta in volta, i nuovi venuti sintetizza loro quanto emerso dalla conversazione precedente favorendo così la condivisione tra tutti i partecipanti che, riconoscendosi come parte di un 'tutto', si influenzano reciprocamente facendo fluire il dialogo.

Il 'padrone di casa', inoltre, ha anche il compito di incoraggiare i partecipanti a entrare nella conversazione, sempre nel pieno rispetto della volontà di ognuno di farlo e in quale misura.

Il tavolo, poi, può essere dotato di alcuni particolari 'dispositivi' - per la gestione del tempo, delle obiezioni, della partecipazione - che agevolano l’attività.

Grazie alla pratica costante dell’ascolto condiviso, durante la quale emerge un’abbondanza riflessioni sulle tematiche scelte, si realizza una connessione di alto livello tra tutti e dopo alcune fasi di conversazione, ciascuna sollecitata da una buona domanda, il gruppo è pronto per una sintesi di quanto emerso dai diversi 'tavoli' e per un dialogo, realmente partecipato, che lo coinvolga nel suo insieme.

Word Café e Café Philo

Il World Café come metodologia per l'innovazione sociale nasce negli USA dove, come accade davvero spesso, cose nate in Europa (spesso anche in Italia) e dimenticate da noi vengono 'reinventate' dagli americani e tornano a noi come novità.

Abbiamo già visto che il Caffé era già molto apprezzato dagli intellettuali europei del settento e dell'ottocento come luogo informale e accogliente del confronto delle idee.

Un contribuito importante nella riscoperta dell’efficacia e della bellezza del caffè come luogo di confronto costruttivo va riconosciuto al filosofo francese Marc Sautet, autore di "Socrate al caffè", il quale, nell’estate del 1992, nel corso di un’intervista radiofonica, raccontò che nei weekend si incontrava con alcuni sui amici nel caffè per parlare dei progetti da avviare nel suo nuovo studio di consulenza filosofica.

In seguito Sautet specificò che in realtà gli argomenti trattati non riguardavano tematiche prettamente filosofiche, ma si trattava di scambi di idee su eventi di attualità, opinioni, impressioni.

L’odierno caffè filosofico è un luogo di incontro e di confronto che segue una schema non rigido, ma abbastanza comune a tutte le esperienze: si sceglie un tema, si condivide, ci si lavora con metodologie non convenzionali.
Un ruolo fondamentale è quello del filosofo facilitatore, che lancia la conversazione e orienta i partecipanti verso una costruttiva ricerca e condivisione di possibili sviluppi e conclusioni (sempre provvisorie, trattandosi di filosofia!).
Una delle principali caratteristiche dell’ambiente 'caffè' è, senza dubbio, l’informalità che consente ai partecipanti di sentirsi coinvolti in modo piacevole e diretto senza avvertire il peso delle aspettative di un ambiente percepito come più controllato.

Alla base dell’ idea del caffè filosofico c’è l’obiettivo di generare conversazioni articolate, anche complesse, in una modalità creativa e partecipativa all’interno di una logica decisamente non convenzionale.

Le persone vengono stimolate ad agire in una dinamica collaborativa, si sentono invitate a partecipare per cercare una soluzione, un'interpretazione, un significato comune che sarebbe notevolmente meno con-vincente se perseguito singolarmente, senza avvalersi della ricchezza delle esperienze di ognuno.

Anche noi di Bottega Filosofica abbiamo una lunga tradizione di Cafè Philo e Té Philo che abbiamo condotto con regolarità e gran piacere per diversi anni. Qui, se sei curioso, puoi leggere di più.

In sintesi


Nella forma del World Café o del Café Philo si possono disegnare momenti di incontro in cui le persone si sentano 'dolcemente' sollecitate a interrogarsi su questioni importanti che le riguardano in maniera diretta o indiretta.

A seconda dei contesti, più veloci o più 'lenti', più filo anglosassoni o più appassionati della cultura europea, si può scegliere e sperimentare diverse metodologie partecipative di cui World Café e Café Philo sono solo un esempio. Si possono fare contaminazioni tra metodi o sperimentare formule nuove.

Le pratiche partecipative sono sempre, anche molto creative e la nostra autentica passione per loro unita alla lunga e significativa esperienza di facilitazione del lavoro in gruppo che tutte abbiamo, ce lo consentono in piena sicurezza. Così come la possibilità di lavorare in presenza o on line senza che questo porti particolare pregiudizio alla riuscita delle iniziative come abbiamo sperimentato più volte in questi anni. 

Per approfondire

Un World Café con i medici

Esperienze di World Café