Oggi vogliamo raccontarvi di un'azienda che ha saputo trarre vantaggio dalla coesione.
La chiameremo ACME, come nella tradizione dei Looney Tunes.
Quando l'abbiamo conosciuta, ACME era una solida società con una pluridecennale storia di successi.
Aveva da alcuni mesi inserito un significativo numero di figure professionali junior, per rafforzare alcune funzioni e, in prospettiva, per non farsi cogliere impreparata all'uscita - per raggiunti limiti di età - di alcune persone senior.
Di cosa mai avrebbe potuto aver bisogno un’azienda solida e lungimirante?
Di non disperdere il proprio patrimonio reputazionale e di esperienze, mentre si proiettava nel futuro.
Le figure junior inserite - molto preparate - non interagivano con le senior – che avevano contribuito a fare la storia dell'azienda - e, anzi, i due 'gruppi' si guardavano con sospetto.
I senior temevano che i junior li avrebbero scalzati dal loro ruolo, relegandoli a figure marginali, cui togliere progressivamente responsabilità, in attesa del pensionamento.
I junior faticavano a comprendere le prassi e le dinamiche interne e quindi a integrarsi nell'organizzazione.
I due gruppi pensavano di non avere niente in comune, salvo il luogo di lavoro.
A causa di una scarsa abitudine al confronto e al dialogo intergenerazionale, e basandosi su una certa dose di stereotipi e preconcetti reciproci, erano convinti di non avere punti di connessione e - soprattutto - di non avere elementi di interesse reciproco.
Cosa abbiamo fatto insieme
È stata organizzata una giornata collettiva in cui i membri di ciascun gruppo hanno potuto far emergere i preconcetti che li avevano tenuti separati, così come realizzare (percepire emotivamente e fisicamente) quanto questi non fossero in alcun modo sostenuti da esperienze concrete.
Al contempo, attraverso pratiche dell'Art of Hosting, le e i partecipanti hanno potuto condividere visioni, aspettative e opportunità di sviluppo nell'organizzazione di cui erano collettivamente parte.
La giornata è stata propedeutica a un minuzioso progetto di attivazione di percorsi di reverse mentoring intergenerazionale e interfunzionale, coordinato da noi.
Un lavoro complesso che ci ha viste nel ruolo di program manager, con l'esplicito intento di attivare un processo replicabile nel tempo e in autonomia da parte dell'organizzazione.
In effetti, dopo questa prima sperimentazione di 6 mesi circa, il programma è stato replicato.
I vantaggi del reverse mentoring
Nel reverse mentoring ogni partecipante è contemporaneamente mentor e mentee.
Da mentor mette a disposizione una propria conoscenza, competenza, abilità, utile all’altra persona dalla quale – a sua volta – apprende / acquisisce qualcosa di cui sente la mancanza.
In questo modo, si sviluppa una relazione paritaria in cui ci si supporta reciprocamente, in una logica circolare che favorisce il mutuo riconoscimento e la fiducia, essenziali per generare coesione.
Benefici per le persone
Le persone si sono arricchite sotto il profilo delle competenze personali e professionali e hanno avuto la possibilità di far emergere, individualmente, le proprie eccellenze.
Soprattutto, hanno avuto la possibilità di conoscersi e riconoscersi nelle rispettive peculiarità anagrafiche e professionali e sostenersi reciprocamente nella costruzione (e mantenimento) del proprio ruolo e della propria personalità.
Benefici per l'organizzazione
Anzitutto un generalizzato arricchimento delle competenze professionali delle persone coinvolte, con conseguenti ricadute sull' efficacia del contributo individuale.
Inoltre, un complessivo miglioramento del clima in azienda, con conseguente aumento del benessere delle persone che ha, tra l'altro, ridotto il turn over sia tra le figure junior (con conseguente ottimizzazione dell'investimento per l'ingresso) che tra le senior (che non chiedevano più di uscire anticipatamente lasciando scoperte posizioni apicali difficilmente sostituibili).
Soprattutto, la possibilità di far evolvere la cultura organizzativa, senza strappi ma arricchendo gli elementi di forza tradizionali con quelli dell'innovazione inevitabilmente necessaria.