Uno strumento di autovalutazione per la 'buona impresa'

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Da qualche giorno è iniziata la fase pilota del SABI - Strumento di Autovalutazione della ‘Buona Impresa’, nato per rendere fruibile alle imprese il Modello della Buona Impresa proposto dalla Fondazione Buon Lavoro ed elaborato da un gruppo di lavoro a cui ha partecipato Bottega Filosofica insieme a Goodpoint, PwC e altri professionisti e imprenditori di grande qualità.

Il proposito del SABI è quello di offrire a tutte le imprese che si riconoscono nel Modello della Buona Impresa o vogliono misurarsi con esso, l’opportunità di svolgere in maniera sistemica, ordinata e guidata, un’esplorazione del proprio modo di essere impresa, una autovalutazione della buona impresa che sentono di essere, guardando in maniera strutturata alle proprie performance e al valore generato per tutti i suoi portatori di interessi (stakeholder) interni ed esterni.

Lo Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa offre alle aziende la possibilità di rifarsi a uno standard riconosciuto per:

  • ‘leggersi’ e valutarsi nelle diverse dimensioni
  • narrarsi all’interno e all’esterno in maniera soggettiva ma non arbitraria
  • eventualmente, confrontarsi con altre imprese che adottano lo stesso strumento.

 

Cos’è 

 

Il SABI - Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa, è un questionario on line al quale l’impresa può rispondere in autonomia o con il supporto di un consulente esperto nell’analisi e valutazione quali-quantitativa delle realtà aziendali.

Come il modello da cui deriva, il SABI è articolato in 5 sezioni che corrispondono ai 5 pilastri del Modello della Buona Impresa. Quindi vengono esplorate e valutate:

 

  1. La Governance – lo strumento prende in considerazione per prima cosa le scelte fatte dall’impresa e in particolare quella di adottare un certo orientamento di fondo e assumere l’impegno di attuarlo nella concreta e quotidiana vita aziendale. Vengono quindi esaminati i processi strategici per verificarne la coerenza con gli assunti e i valori di base e la loro traduzione in comportamenti di governo inclusivi di ascolto e di condivisone con gli stakeholder interni ed esterni e anche l’esistenza di un codice etico e di processi di gestione della sostenibilità e della trasparenza.
  2. La Capacità di creare Valore per tutti  - lo strumento la valuta attraverso le 3 finalità proprie dell’impresa, Prodotto, Lavoro e Profitto. Il Modello della Buona Impresa, infatti, parte dal presupposto che se l’azienda svolge bene il suo lavoro da azienda l’impatto che produce sui suoi stakeholder non può che essere positivo. Lo Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa, quindi, osserva i 3 pilastri - prodotto, lavoro e profitto - in 3 dimensioni: la capacità di creare valore; il fatto che questo venga creato in maniera soddisfacente per gli stakeholder; la capacità di continuare a generarlo nel lungo periodo.
  3. La Sostenibilità Sociale e Ambientale dell’impresa – nella valutazione della reale creazione di valore per tutti non si può prescindere dalla presa in considerazione e nella gestione consapevole e orientata alla positività degli impatti dei processi aziendali sull’ambiente e sulla comunità. Per questo l’ultima sezione dello strumento aiuta l’impresa a osservare tutte le dimensioni sociali e ambientali rilevanti per la sua attività, valutando la propria capacità di gestirle.

A cosa serve 

 

Il SABI – Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa è innanzitutto una guida per aiutare le imprese a:

  • considerarsi come sistema e come ‘organismo’ vivente interconnesso in tutte le sue parti
  • osservare il proprio operato attraverso le dimensioni chiave della creazione di valore
  • monitorare i propri risultati rispetto a criteri standard definiti dal modello
  • valutarsi e darsi obiettivi di miglioramento.


Autovalutarsi in maniera strutturata, completa e integrata consente, infatti, all’impresa di avere una base affidabile di misurazione quali-quantitativa per la formulazione di piani d’azione volti a generare maggiore valore per l’impresa e per tutti.

Attraverso la ricerca di una sempre maggiore armonia tra i 5 pilastri in un’ottica di lungo periodo, supportati da uno strumento di valutazione affidabile e standardizzato, sarà possibile affinare il proprio modo di fare business definendo piani d’azione mirati e monitorarne nel dettaglio l’andamento.

Adottare uno strumento di valutazione sistemico che non guarda solo alla performance economico finanziaria dell’impresa e che integra i dati ad essa relativi con la misura della sua sostenibilità ambientale e sociale, si rivela sempre più utile per fare scelte strategiche e gestionali adeguate alle nuove sensibilità del mercato e della società in genere.

Gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale si stanno, infatti, rivelando - a molte indagini che coinvolgono non solo grandi aziende ma anche PMI - come fattori strategici che possono contribuire a migliorare la competitività dell’impresa e rafforzare i suoi legami con il territorio.
A parità di condizioni, infatti, si osserva l’esistenza di una correlazione positiva tra l’adozione di comportamenti virtuosi, le performance economico finanziarie dell’impresa e il livello di produttività del lavoro.

Lo Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa consente, quindi, di avere elementi di valutazione per gestire un'azienda in modo da esercitare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente generando tutto il valore che è nelle sue possibilità.

Gestire – e misurare - la propria impresa nella logica dell’essere sempre più una ‘buona impresa’ le consentirà, non solo di:

  • servire in maniera eccellente il suo cliente
  • attrarre e offrire soddisfazione e sviluppo alle persone migliori
  • trattenere e valorizzare tutto il talento presente in azienda
  • ma anche di:
  • risparmiare denaro
  • aumentare la propria redditività
  • migliorare la solidità economica nel tempo
  • ‘durare’ nel tempo.


Il SABI è stato progettato per rilevare sia i comportamenti virtuosi adottati dall’impresa nell'interesse dell’organizzazione stessa, degli individui e della comunità - lavoratori, clienti, fornitori o partner - sia i vantaggi ambientali, sociali, economici e relazionali che ne derivano.

Inoltre, adottando un processo di osservazione e valutazione strutturate della propria realtà, l’impresa potrà avere maggiore consapevolezza di quali sono i suoi punti di forza sui quali fare leva nelle attività di comunicazione all’interno e all’esterno.

Sarà, inoltre in grado di corredare tali attività di elementi quali-quantitativi concreti, osservabili e, pertanto argomentabili in maniera consistente, relativamente a tutte le dimensioni dell’impresa e del suo impatto ambientale e sociale.

 

Come funziona

 

Il SABI - Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa è stato progettato per adattarsi a qualsiasi tipo di organizzazione, indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni e dall’oggetto sociale, purché sia un’attività economica organizzata ai fini della produzione o dello scambio di beni o di servizi e abbia fatto propri obiettivi di longevità e di impatto sociale e ambientale positivo.

Ha, inoltre, una struttura flessibile che consente di definire, in fase di applicazione, cosa guardare e con quale livello di dettaglio, adattando e scalando il modello in base alle caratteristiche delle imprese e agli elementi più o meno rilevanti in relazione ai diversi modelli di business.

Ciascuna delle 5 sezioni del percorso autovalutativo è suddivisa in dimensioni e ciascuna dimensione, a sua volta, in elementi di valutazione. Mentre sezioni e dimensioni sono standard e obbligatorie (è indispensabile compilare tutte per poter procedere ai risultati), gli elementi di valutazione sono in parte personalizzabili.

Al termine della compilazione del questionario on line, in autonomia o accompagnati da un consulente esperto, si ottiene un report che evidenzia:

  • le caratteristiche della governance con riguardo sia alla ‘Visione e orientamento di fondo’ sia ai ‘Processi strategici’. In entrambe le sezioni sono riportate anche le informazioni relativamente agli obiettivi perseguiti e i commenti degli stakeholder a supporto delle proprie risposte inseriti nel corso della autovalutazione
  • il livello di sinergia tra i pilastri - Prodotto, Lavoro, Valore Economico - riportato in un grafico radar corredato dagli obiettivi e dai commenti espressi anche dagli stakeholder e riportati nel corso della valutazione. L’impresa ha quindi la possibilità di sostenere questa rappresentazione sintetica con le argomentazioni che la rendono intellegibile sul piano qualitativo e non solo su quello meramente quantitativo. Si riesce così a dare conto delle peculiarità e delle condizioni specifiche di quella singola impresa in quel particolare esercizio cui si riferisce la valutazione
  • la creazione di valore attraverso le 3 finalità dell’impresa misurate mediante indicatori sintetici specifici per ciascuna dimensione di valutazione e grafici che favoriscono lo sguardo sistemico sull’insieme creato dall’interazione di tali dimensioni
  • la sostenibilità ambientale e sociale fornendo sempre una lettura articolata di natura quali-quantitativa
  • l’impatto sullo Sviluppo Sostenibile con evidenza dei singoli SDG (Sustainable Development Goal - Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) dell’Agenda 2030 dell’ONU toccati dalle attività aziendali e un sintetico ‘risk assessment’ di sostenibilità in formato grafico.


Per ottenere questo tipo di output, non è indispensabile compilare tutti i campi del questionario, sono sufficienti quelli indicati come obbligatori.

Tuttavia, utilizzando lo Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa nella sua versione più completa, sarà possibile:

  • integrare nella valutazione il punto di vista degli stakeholder, costruendo, in tal modo, una autovalutazione partecipata. Per farlo sono proposti questionari integrativi pre-impostati che possono essere personalizzati e sottoposti a tutti o solo ad alcuni degli stakeholder dell’impresa per poterne inserire le risposte negli appositi campi del questionario principale.
  • costruire uno strumento di rendicontazione completo, qualora si volesse usare il SABI per la rendicontazione delle proprie attività, ad esempio per le Società Benefit, che, secondo la normativa, devono assolvere questo obbligo annualmente.

 

I vantaggi in sintesi

 

Ecco, in sintesi, le peculiarità e i vantaggi del SABI - Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa, come evidenziati nel sito dedicato:

  • approccio sistemico alla valutazione (non un voto, non un discrimine buoni/cattivi, ma un insieme di elementi da osservare, ponderare e valutare in relazione tra loro)
  • sguardo “impresa-centrico” (vs tradizionale tassonomia ESG)
  • integrazione fra obiettivi sociali e gestionali
  • alto livello di personalizzazione
  • allineamento con metriche di reporting consolidate (GRI) e obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)
  • pensato da imprenditori per imprenditori
  • radici nella cultura d’impresa italiana (vs approccio anglosassone)
  • ottica di lungo periodo
  • osservazione (anche) qualitativa
  • accessibilità (anche alle piccole/start up)
  • coinvolgimento diretto degli stakeholder nella valutazione (tramite survey pre-impostate).


Puoi leggere di più sulla buona impresa in questo articolo.
I riferimenti ufficiali su https://labuonaimpresa.it/

Per saperne di più su SABI e se vuoi una mano per iniziare il percorso, un accompagnamento nell'esplorazione e nell'autovalutazione della tua impresa, puoi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.