La dimensione del Pensare negli IDGs

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Dopo quella dell’Essere, il Framework IDG (Inner Development Goals – Obiettivi di Sviluppo Interiore) esplora la dimensione del Pensare e delle Competenze Cognitive.

Perché “Sviluppare le nostre capacità cognitive assumendo diverse prospettive, valutare le informazioni dando un senso al mondo come un Tutto interconnesso è essenziale per attivare un saggio processo decisionale”.

Per conoscere

Ma quali sono le competenze cognitive alle quali il framework si riferisce?

Sono Pensiero critico, Consapevolezza della complessità, Capacità di prospettiva, Creazione di senso, Orientamento a lungo termine e visione.

L’articolazione interna di questa dimensione del Framework, poiché raccoglie capacità piuttosto diverse ancorché complementari, non consente di trattarle in maniera sintetica senza correre il rischio di essere superficiali.

La dimensione Pensare si riferisce,infatti, al modo in cui recepiamo ed elaboriamo le informazioni che provengono principalmente da ciò che ci circonda ma anche, in una certa misura, dal nostro mondo interiore.

Tutti pensiamo; è nella nostra natura farlo. Ma il nostro pensare è, in gran parte, lasciato a se stesso, è di parte, distorto, parziale, non informato o decisamente prevenuto.

Tuttavia, la qualità della nostra vita e di ciò che realizziamo dipende direttamente dalla qualità del nostro pensare.

Un pensiero scadente è costoso, sia in termini di denaro che di qualità della vita.

Per la complessità di questa dimensione oggi ci limitiamo all’esplorazione della capacità di pensiero critico ovvero delle condizioni che consentono al Pensare di essere auto-diretto, auto-disciplinato, auto-controllato e, cosa ancora più importante, auto-correttivo superando quelli che potremmo definire il nostro egocentrismo e sociocentrismo nativi.

Una capacità di pensiero ben coltivata è la premessa per tutte le altre competenze della dimensione ‘Pensare’ e, esercitata costantemente senza cedere a sciatteria e scorciatoie, ci mette in condizione di:

  • sollevare domande e problemi vitali, formulandoli chiaramente e precisamente
  • raccogliere e valutare informazioni pertinenti, usando idee astratte per interpretarle efficacemente
  • giungere a conclusioni e soluzioni ben ragionate, testandole utilizzando criteri consistenti e standard rilevanti
  • collocarsi in maniera aperta all'interno di sistemi alternativi di pensiero, riconoscendo e valutando, se necessario, i loro presupposti, le loro implicazioni e le conseguenze pratiche
  • comunicare efficacemente con gli altri quando è necessario comprendere appieno e trovare soluzioni a problemi complessi come sono, ad esempio, i problemi di sostenibilità.

Le questioni legate alla sostenibilità, infatti, sono sempre interconnesse tra loro e richiedono di assumere e coordinare diverse prospettive, interessi e parti interessate.  

Uno studio fondamentale sul pensiero critico e l'educazione del 1941, svolto da Edward Maynard Glaser – ricercatore e docente della Columbia University – lo presenta così: «La capacità di pensare criticamente comporta tre cose:

  • la disposizione a considerare in modo riflessivo i problemi e gli argomenti che rientrano nell'ambito delle proprie esperienze
  • la conoscenza dei metodi di indagine logica e di ragionamento
  • una certa abilità nell'applicare tali metodi.

Il pensiero critico richiede uno sforzo persistente per esaminare qualsiasi convinzione o presunta forma di conoscenza alla luce delle prove che la sostengono e delle ulteriori conclusioni a cui tende.

Richiede in generale anche la capacità di riconoscere problemi, di trovare mezzi praticabili per affrontare tali problemi, di raccogliere e organizzare informazioni pertinenti, di riconoscere presupposti e valori non dichiarati, di comprendere e utilizzare il linguaggio con accuratezza, chiarezza e discernimento, di interpretare i dati, di valutare prove e argomenti, di riconoscere l'esistenza (o la non esistenza) di relazioni logiche tra proposizioni, di trarre conclusioni e generalizzazioni giustificate, di mettere alla prova le conclusioni e le generalizzazioni a cui si arriva, di ricostruire i propri schemi di convinzioni sulla base di un'esperienza più ampia e di emettere giudizi accurati su cose specifiche e qualità nella vita quotidiana». (Edward M. Glaser, An Experiment in the Development of Critical Thinking, Teacher’s College, Columbia University, 1941)

Per riflettere e agire

Nel caso del Pensare, il riflettere è già un agire trasformativo dal momento che, come abbiamo visto, il pensiero è una forma di azione che ha effetti concreti sulla realtà, non solo una mera attività speculativa.

Il pensiero riflessivo è un processo di analisi critica che permette di individuare i problemi, valutare le alternative e prendere decisioni, consapevoli che le nostre idee e credenze influenzano le nostre azioni e hanno un impatto sulla realtà, come sottolinea Donald Schön nel suo libro "Il professionista riflessivo" distinguendo due tipi di riflessione: la “riflessione nell'azione” e la “riflessione sull'azione”.

La riflessione nell'azione avviene mentre agiamo, è una sorta di auto-monitoraggio del nostro comportamento per modificarlo in corso d’opera, se necessario e se siamo in grado di farlo.

La riflessione sull'azione avviene, invece, dopo l'esperienza e permette di analizzare criticamente la propria performance e di trarne apprendimenti per il futuro.

Anche riflettere sulla propria capacità di Pensare criticamente è un passo fondamentale per lo sviluppo personale e professionale.

Per esaminare la nostra di abilità nel Pensare criticamente possono esserci utili le domande che seguono.

Sono organizzate per ambito e possono costituire una prima mappa per imparare a osservare il nostro pensiero e, prendendone consapevolezza, eventualmente modificarne i processi per essere più efficaci.

Valutazione delle informazioni

Come determino la credibilità di una fonte di informazioni?

In che modo distinguo tra fatti, opinioni e supposizioni nelle informazioni che ricevo?

Ragionamento e argomentazione

Quali sono i passaggi che seguo per arrivare a una conclusione?

Come valuto la forza delle argomentazioni altrui? Considero le prove presentate e la loro logica?

Supposizioni (assumption) e presupposti

Sono in grado di identificare le mie supposizioni? E come influenzano il mio pensiero?

In che modo cerco di scoprire e sfidare le supposizioni implicite nelle questioni che analizzo?

Apertura mentale

Come reagisco quando incontro opinioni o informazioni che contraddicono le mie credenze?

Sono disposto a cambiare opinione alla luce di nuove prove o argomentazioni?

Comprensione e soluzione dei problemi

Quali strategie utilizzo per affrontare, comprendere e risolvere i problemi complessi?

In che modo valuto la bontà di un processo di problem setting e la correttezza e adeguatezza di un processo problem solving?

Pensiero Riflessivo

Quanto spesso mi fermo a riflettere sui miei processi di pensiero e sulle decisioni alle quali hanno condotto?

Quali sono stati alcuni momenti in cui ho dovuto riconoscere e correggere errori nel mio pensare?

Considerazione di prospettive multiple

In che modo mi sforzo di capire le prospettive degli altri, specialmente quando differiscono dalla mia?

Sono in grado di discutere argomenti controversi considerando con equanimità punti di vista diversi?

Comunicazione

Sono in grado di formulare ed esprimere le mie idee in modo chiaro e logico?

Ascolto attivamente e cerco di comprendere il punto di vista degli altri prima di rispondere?

Applicazione del pensiero critico nella vita quotidiana:

Posso fornire esempi concreti di come ho applicato il pensiero critico in situazioni di vita reale o decisioni importanti?

In che modo il pensare criticamente mi ha aiutato a navigare in situazioni complesse o incerte?

Sviluppo continuo

Quali azioni ho intrapreso o voglio intraprendere per migliorare continuamente le mie capacità di pensare?

Queste domande non sono utili solo per l'autovalutazione, possono anche servire come base per conversazioni fruttuose con colleghi e collaboratori.

Non è neanche necessario rispondere a tutte e tutte insieme. Possiamo scegliere quelle che sentiamo più sfidanti o che maggiormente ci disturbano e partire da lì o viceversa.

E non sono tutte le domande possibili, la capacità di riflettere criticamente sul proprio Pensare è una competenza chiave che può essere sviluppata e affinata nel tempo attraverso la pratica e l'impegno.

Per approfondire

Pensieri lenti e veloci (titolo originale Thinking, Fast and Slow), saggio scritto nel 2011 da Daniel Kahneman, psicologo israeliano premio Nobel per l'economia nel 2002 nel quale l’autore esplora il funzionamento del cervello umano quando viene coinvolto nei processi decisionali.

Pensieri lenti e veloci, traduzione di Laura Serra, Mondadori, 2012