Pensiero critico per la sostenibilità

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Pensiero critico è l’Inner Development Goal del quale ci prendiamo cura in questo mese. Nel framework degli IDGs è definito così: “Abilità nell'esaminare criticamente la validità di opinioni, prove e piani”.

Per noi di Bottega Filosofica è una capacità centrale, quel “Pensare bene” con il quale comincia l’enunciazione del nostro purpose. ‘Bene’ si riferisce, naturalmente, al processo non al contenuto.

Mettiamo questa capacità a fondamento del nostro agire perché siamo convinte che molti dei problemi attuali dell’umanità derivino da pensieri mal formulati, da processi di pensiero mal condotti, da nessi causali fallaci e da altri fenomeni connessi proprio alla difficoltà e alla mancanza di competenza e di allenamento nel “pensare criticamente”.

Ma la capacità di pensiero critico riveste un ruolo cruciale nella nostra vita, a qualsiasi livello.

È la capacità di dirigere, disciplinare e controllare il nostro pensiero, oltre a quella di autocorreggersi, superando i limiti del nostro egoismo e i condizionamenti sociali. È il presupposto dell’apprendimento, della libertà, dell’autoconoscenza, dell’apprezzamento degli altri e, se ci pensiamo, modella anche il modo nel quale ci rappresentiamo la realtà.

Infatti il pensiero, in generale, si riferisce al modo in cui percepiamo e processiamo le informazioni provenienti dall'esterno e, in parte, anche dal nostro mondo interiore.

Perché il Pensiero Critico è importante

Tutti noi pensiamo, ma spesso il nostro pensare è privo di ‘pensiero’ ovvero non è guidato in maniera consapevole e per questo è privo di quella componente critica che ne fa un pensare di qualità, capace di accorgersi - mentre esso stesso si produce o magari dopo, quando lo si ripercorre – se siamo caduti in delle distorsioni, se lo abbiamo costruito a partire da una visione parziale o se e come è stato influenzato da pregiudizi.

Come afferma Linda Elder, autorevole psicologa dell’educazione e presidente della Foundation for Critical Thinking:

Il pensiero critico è un pensiero autoguidato e autodisciplinato che cerca di ragionare al massimo livello di qualità in modo equanime. 

Le persone che pensano in modo critico cercano di vivere in modo razionale, ragionevole ed empatico.

Sono consapevoli della natura intrinsecamente difettosa del pensiero umano quando non viene controllato.

Si sforzano di ridurre il potere delle loro tendenze egocentriche e sociocentriche. 

Utilizzano gli strumenti intellettuali offerti dal pensiero critico ovvero concetti e principi che consentono di analizzare, valutare e migliorare il pensiero. 

Lavorano diligentemente per sviluppare le virtù intellettuali dell'integrità intellettuale, dell'umiltà intellettuale, della civiltà intellettuale, dell'empatia intellettuale, del senso di giustizia intellettuale e della fiducia nella ragione.

Si rendono conto che, per quanto siano abili pensatrici, possono sempre migliorare le loro capacità di ragionamento e che a volte anch’esse cadranno preda di errori di ragionamento, dell’irrazionalità umana, di pregiudizi, preconcetti, distorsioni, regole e tabù sociali accettati acriticamente, interessi personali e interessi acquisiti.

Si sforzano di migliorare il mondo in tutti i modi possibili e di contribuire a una società più razionale e civile. Allo stesso tempo, riconoscono le complessità spesso insite nel farlo. 

Evitano di pensare in modo semplicistico a questioni complicate e si sforzano di considerare in modo appropriato i diritti e i bisogni degli altri. 

Riconoscono la complessità dello sviluppo come pensatrici e si impegnano a praticare per tutta la vita il miglioramento personale. 

Incarnano il principio socratico: la vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta, perché si rendono conto che molte vite non esaminate insieme danno luogo a un mondo acritico, ingiusto e pericoloso”.

Si tratta, allora di diventare consapevoli – e ricordare costantemente - che la qualità della nostra vita e dei nostri risultati dipende direttamente dalla qualità del nostro pensiero. Un pensiero superficiale o errato può essere costoso, sia in termini economici che di benessere personale.

Di contro, un pensiero fondato su una solida competenza e ben coltivato attraverso il suo costante esercizio, ci rende capaci di:

  • porre a noi stessi e ad altri domande pertinenti ed ‘efficaci’ su questioni che siamo in grado di giudicare importanti
  • identificare e analizzare problemi in modo chiaro, preciso e con metodo rigoroso
  • valutare le informazioni in modo critico, ossia vagliandone la completezza, le fonti, i contenuti, mettendo alla prova la tenuta logica dei nessi tra queste riconosciuti o ipotizzati e utilizzando concetti astratti per interpretarle correttamente
  • trarre conclusioni e formulare soluzioni ben ponderate, testandole con criteri coerenti e standard appropriati, memori che tutte le conclusioni sono provvisorie e soggette a essere messe in dubbio costantemente soprattutto al variare delle informazioni utilizzate per raggiungerle
  • essere aperti, disponibili a porsi in prospettive di pensiero diverse da quelle che ci sono abituali dopo averne esplorato i presupposti ed esaminandone in modo rigoroso le implicazioni
  • comunicare in modo efficace con gli altri utilizzando il dialogo aperto e generativo per affrontare problemi complessi come, ad esempio, quelli legati alla sostenibilità.

Come sviluppare una buona capacità di pensiero critico?

Nello studio fondamentale sul pensiero critico e l'educazione del 1941, svolto da Edward Maynard Glaser – ricercatore e docente della Columbia University –si legge: “La capacità di pensare criticamente comporta tre cose:

  1. la disposizione a considerare in modo riflessivo i problemi e gli argomenti che rientrano nell'ambito delle proprie esperienze
  2. la conoscenza dei metodi di indagine logica e di ragionamento
  3. una certa abilità nell'applicare tali metodi.

Il pensiero critico richiede uno sforzo persistente per esaminare qualsiasi convinzione o presunta forma di conoscenza alla luce delle prove che la sostengono e delle ulteriori conclusioni a cui tende.”  (Edward M. Glaser, An Experiment in the Development of Critical Thinking, Teacher’s College, Columbia University, 1941)

Perché il pensiero critico è importante per la sostenibilità?

Le questioni legate alla sostenibilità, come tutte le questioni complesse, intersecano diversi piani e richiedono la capacità di condurre analisi anch’esse complesse e interconnesse tra loro e di comprendere e coordinare diverse prospettive e interessi per realizzare pienamente la trasformazione auspicata.

Una trasformazione che spesso vede come primo passo la capacità di osservare criticamente la realtà e di riflettere sul proprio pensiero. Il pensiero stesso, infatti, è un'azione che influisce sulla realtà circostante in quanto è un processo di riflessione, di analisi critica che ci permette di individuare problemi, valutare alternative e prendere decisioni consapevoli dell'effetto che le nostre idee e credenze possono avere sul mondo.

Esistono due tipi di riflessione: quella che avviene durante l'azione stessa e quella che avviene dopo, permettendoci di analizzare criticamente le nostre azioni e imparare da esse. Questo secondo processo può essere utilmente condotto insieme ad altri.

La combinazione di riflessione e dialogo ci consente di comporre un quadro molto più ricco – sebbene per definizione mai completo – di informazioni, punti di vista, ipotesi ed elementi per la loro validazione.

Serve Pensiero Critico per raggiungere gli SDGs

La capacità di pensare in maniera critica svolge un ruolo cruciale nel cammino della sostenibilità e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell'agenda 2030 dell'ONU per diverse ragioni fondamentali.

Molti dei problemi legati alla sostenibilità, come il cambiamento climatico, la povertà, la sicurezza alimentare e la perdita di biodiversità, sono estremamente complessi e interconnessi. Il pensiero critico consente di analizzare questi problemi in modo approfondito, comprendendo le loro cause profonde, le interazioni tra fattori diversi e le implicazioni delle diverse soluzioni proposte.

Nell'era dell'informazione, è fondamentale essere in grado di valutare criticamente le fonti di informazioni disponibili. Con una postura critica, è possibile distinguere tra informazioni accurate e informazioni sciatte o fuorvianti, tra scienza consolidata e pseudoscienza.

Questa capacità è essenziale per prendere decisioni informate in tema di sostenibilità e per identificare soluzioni efficaci.

Il pensiero critico incoraggia a mettere in discussione le convenzioni e i paradigmi esistenti che potrebbero ostacolare il progresso verso la sostenibilità. Per affrontare sfide come superare l'uso non sostenibile delle risorse naturali o le disuguaglianze sociali, è necessario sfidare le idee preconcette e adottare approcci creativi innovativi.

Il pensiero critico incoraggia l'assunzione di responsabilità personale e collettiva per il benessere del Pianeta e delle generazioni future. Attraverso una valutazione critica delle proprie azioni e delle politiche pubbliche, è possibile identificare le migliori pratiche e promuovere azioni efficaci per aumentare la sostenibilità degli ecosistemi.

La sostenibilità richiede un approccio olistico e la cooperazione tra diverse le parti interessate, comprese comunità locali, governi, imprese e organizzazioni non governative.

Il pensiero critico favorisce la comunicazione efficace, la comprensione reciproca e la risoluzione collaborativa dei problemi, creando un terreno fertile per l'azione collettiva verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile per garantire un futuro migliore per tutti.