Vivere la Connessione

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Il  2024 si apre all'insegna della 'Connessione'. E' questo l’Inner Development Goal che vogliamo esplorare in questo mese e che che nel framework IDG viene definito come “Avere un forte senso di connessione e/o di appartenenza a un insieme più ampio, come una comunità, l'umanità o un ecosistema globale​​”.

Il concetto di 'connessione' rimanda al legame profondo e olistico tra tutti gli esseri viventi, la Terra e la dimensione interiore della nostra umanità e va ben oltre i semplici collegamenti tecnologici o sociali. Ed è, a dir il vero, inter-connessione. 

La consapevolezza di questo ci offre un potere trasformativo in grado di ridefinire il nostro approccio alla vita, al nostro ambiente e al nostro sé interiore.

Difficile evocare questa connessione senza ricorrere alla poesia. Per questo, prima di condividere brevemente alcune riflessioni utili a meglio esplorare questo concetto e incorporarlo nella nostra vita, vi propongo una poesia di Walt Whitman (importante poeta americano della fine dell’800) certa che i suoi versi condurranno anche voi a ‘sentire’ la connessione.

ON THE BEACH AT NIGHT ALONE

by Walt Whitman

Sulla spiaggia da solo di notte,

mentre la vecchia madre, i flutti ondeggiando, canta la sua rauca canzone,

mentre guardo le luminose stelle splendenti, penso al mistero degli universi e del futuro.

Una vasta similitudine collega tutto,

tutte le sfere, in espansione, in contrazione, piccole, grandi, soli, lune, pianeti,

tutte le distanze dello spazio, seppur vaste,

tutte le distanze del tempo, tutte le forme inanimate,

tutte le anime, tutti gli esseri viventi seppur così differenti, o in differenti mondi,

tutti i processi gassosi, acquei, vegetali, minerali, i pesci, le bestie,

tutte le nazioni, colori, barbarie, civiltà, linguaggi,

tutte le identità che sono esistite o potrebbero esistere sul globo, o su un altro,

tutte le vite e le morti, tutto il passato, presente, futuro,

Questa vasta somiglianza li attraversa, e sempre lo ha fatto,

E sempre lo farà e tutto terrà avvinto e stretto a sé per sempre.

(traduzione di Ipazia)

Chi di noi non ha provato, almeno una volta nella vita, questo senso di misteriosa e imprescindibile connessione con il Tutto?

Il bisogno di sentirsi connessi con qualcosa di più grande, sebbene misterioso, appare connaturato alla nostra esistenza e alla ricerca del suo senso.

La connessione è multidimensionale e coinvolge diversi livelli di realtà: fisico, emotivo, mentale, spirituale. Ci fa percepire l'unità nella diversità, la relazione nella separazione, l'armonia nel caos.

Riconoscere che gli umani non sono entità isolate, ma parte di una vasta rete vitale, è fondamentale per comprendere il nostro posto nell'universo e il concetto di una coscienza umana collettiva suggerisce che, a un certo livello, siamo tutti interconnessi.

Questa idea, che trova radici in varie tradizioni filosofiche e spirituali, propone che i nostri pensieri, azioni ed energie contribuiscano a un'esperienza umana condivisa e che la connessione con tutti gli altri esseri viventi favorisca lo sviluppo di un senso di responsabilità e cura per l'ambiente, gli animali e gli altri umani.

Quando gli esseri umani si uniscono condividendo un pensiero o uno scopo, il potenziale di cambiamento è immenso. I movimenti per la giustizia sociale, la pace e la conservazione ambientale sono esempi di come le intenzioni collettive possano plasmare il nostro mondo.

La connessione riguarda anche il nostro io interno - i nostri pensieri, le emozioni e la vita spirituale.

Comprendere e coltivare questa dimensione interiore è fondamentale per sviluppo e la realizzazione personali e anche per il nostro benessere psicologico.

Pratiche come la meditazione e la mindfulness aumentano la nostra consapevolezza dei nostri pensieri e sentimenti e ci connettono più profondamente con il nostro sé interno.

Questo viaggio interiore, forse uno degli aspetti più sfidanti - e gratificanti - dell'esistenza umana, ci porta a esplorare le nostre credenze e motivazioni e a comprendere l'essenza di ciò che ci rende umani.

Le culture e le tradizioni di tutto il mondo offrono varie strade a questo viaggio, dalle pratiche indigene che onorano la Terra, alle tradizioni filosofiche – orientali e occidentali  - che coinvolgono la mente e lo spirito.

Ma cosa significa per noi oggi connettersi con il Tutto?

Come possiamo sentirci parte di qualcosa di più grande di noi, che ci trascenda e ci includa allo stesso tempo?

Come possiamo coltivare e sviluppare un senso di connessione che sia fonte di benessere, armonia e speranza?

Sono domande che molti di noi si pongono, soprattutto in un'epoca in cui sembra che le divisioni, i conflitti e le crisi siano sempre più frequenti e profonde e possano alimentare solo disperazione.

Come riconoscere la (inter)connessione - come coltivarla e svilupparla - e quale potere ci dà

Quello della connessione è un bisogno umano fondamentale, che ci accompagna fin dalla nascita.

Siamo esseri sociali, che dipendono dagli altri per la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo.

Essere e sentirsi connessi è ciò che ci fa sentire accettati, amati, apprezzati e sicuri.

È anche ciò che ci permette di apprendere, di scambiare, di cooperare e di creare.

Ma l'idea di una connessione universale, sebbene offra speranza per un mondo più armonioso, presenta anche alcune sfide come, ad esempio, quella di resistere alle distrazioni di un mondo frenetico e guidato dalla tecnologia o ancora quella di superare pregiudizi, preconcetti e barriere culturali.

Riconoscersi in un mondo veramente connesso e contribuire a rafforzare le relazioni che abbiamo imparato a vedere, richiede di colmare i divari - che siano culturali, economici o ideologici. Implica uno sforzo collettivo per comprendere, rispettare e imparare dalle nostre differenze e per costruire pace e giustizia sociale.

Come possiamo coltivare e sviluppare connessione?

La connessione non è qualcosa che si ha o non si ha o, meglio, che, attivamente, si riconosce o non si riconosce.

È qualcosa che si costruisce, si nutre, si rafforza o si indebolisce a seconda delle nostre scelte, delle nostre azioni, delle nostre esperienze. La connessione richiede quindi una consapevolezza attiva, una cura costante, una pratica quotidiana.

Per coltivare e sviluppare la connessione con il Tutto, possiamo seguire alcuni suggerimenti:

  • Partire da noi stessi. Per poterci connettere con gli altri e con il mondo, è necessario prima di tutto connetterci con noi stessi. Per conoscerci, accettarci, amarci e rispettarci. Osservare e ascoltare i nostri bisogni, le nostre emozioni, i nostri pensieri per mostrarci in maniera autentica ed esprimere la nostra capacità di immaginare e creare, nella nostra unicità.
  • Aprirci agli altri. Per poterci connettere con gli altri, è indispensabile essere disposti ad aprirci a loro, a “correre il rischio dell’incontro”. Comunicare in modo sincero ed empatico, ascoltando con attenzione e autentico interesse per apprezzare le differenze e cercare i punti in comune. Questo ci consentirà di collaborare per il bene comune e dare sostegno a chi ne ha bisogno.
  • Rispettare la Natura. Per poterci connettere con la Natura, questa va rispettata e salvaguardata. Se siamo capaci di godere della sua bellezza e della sua saggezza, di riconoscere il suo valore intrinseco e il suo ruolo fondamentale per la vita, non possiamo non sentirci impegnati a ridurre il nostro impatto ambientale e a promuovere uno sviluppo sostenibile.
  • Esplorare il cosmo. Connetterci con il cosmo, esplorarlo e ammirarlo per ampliare la nostra visione e la nostra comprensione della realtà, per coltivare la nostra curiosità e il nostro stupore, nella appassionante e appassionata ricerca del senso e del significato della nostra e dell’altrui esistenza. Una ricerca che l’essere umano conduce da sempre.

Quale potere ci dà la connessione?

La connessione con il Tutto ci dà un potere immenso, che possiamo usare per il nostro bene e per quello degli altri per:

  • Sentirci lieti. La connessione è una fonte di gioia, di gratitudine, di serenità, ci fa apprezzare ciò che abbiamo e ciò che siamo, ci fa sentire vivi e pieni di energia.
  • Sentirci forti. La connessione dà forza, coraggio, stabilità emotiva per affrontare le sfide e superare le difficoltà con maggiore resilienza. La connessione ci fa crescere e migliorare.
  • Sentirci liberi. La connessione è fonte di libertà. Quando ci sentiamo connessi con noi stessi, con gli altri e con il Tutto, possiamo fare le nostre scelte assumendo senza timori la responsabilità di  seguire la nostra vocazione e realizzare i nostri progetti contribuendo al mondo con il nostro dono.
  • Sentirci uniti. La connessione concretizza l’amore e nutre la pace universale facendoci sentire parte di un famiglia, di una organizzazione, di una comunità, di un ecosistema, dell’Umanità. Come ha ricordato Papa Francesco in un momento molto drammatico della nostra storia recente “Nessuno si salva da solo”.

Come possiamo generare e nutrire connessione

Come abbiamo già detto più volte, sentirsi connessi con il tutto è una delle esperienze più profonde e significative che possiamo vivere come esseri umani. È una sfida, un'opportunità, un'aspirazione. È un dono da accogliere, da coltivare, da condividere.

Abbracciando tutti gli esseri viventi, l'intero dell'umanità e la nostra dimensione interiore, inoltre, ha un’enorme energia trasformativa.

Questo richiede un cambiamento di prospettiva, dal vederci come entità separate al riconoscere il nostro ruolo nel più ampio tessuto della Vita.

Nutrendo la connessione, possiamo creare un mondo più compassionevole, sostenibile e appagante, basato sulla comprensione del nostro essere ‘umanità condivisa’ e del nostro posto nel cosmo.

Con ogni azione tracciamo linee invisibili di connessione - con le persone, con l'ambiente, con i nostri animali, con la più ampia comunità globale.

Il vecchio adagio "Come semini così raccoglierai" mostra la sua verità.

Se i semi che stiamo seminando sono genuini e rispettosi, possiamo costruire una relazione reale e profonda con quasi tutti gli elementi del creato.

Le chiavi sono l'autentico interesse e il desiderio di entrare in contatto. Una volta che iniziamo a camminare con questo intento, ci si presenterà ogni sorta di possibilità. E la serenità e la curiosità prenderanno il posto dell'impazienza e del disagio.

Immaginiamo allora la nostra singola vita saldamente inserita nella rete della Vita universale.

E cercando di dare a questa immagine realtà e verità, riflettiamo sulle seguenti domande:

  • Quali sono i luoghi della mia vita che sento come isole e nei quali a mia volta mi sento isolato?
  • Cosa farei di diverso se fossi consapevole che ogni aspetto della mia vita è direttamente collegato al tutto?
  • Come potrei vivere in modo diverso?
  • Come potrei guidare altre persone in modo diverso?
  • Come si ripercuoteranno le mie azioni nel mondo?
  • Che cosa tornerà indietro lungo le linee tracciate?