Filosofia e odore di brioche

condividi l'articolo su:

La Giornata mondiale della Filosofia del 2021, dal titolo Philosophy for futures, è indirizzata a cercare nella filosofia uno strumento per eccellenza che ci aiuti ad attraversare la crisi dalle molteplici sfaccettature in cui ci troviamo impantanati.

“When the world is plunged into uncertainty and disorder, we turn to philosophy”.

Quando il mondo è immerso nell’incertezza e nel disordine, rivolgiamoci alla filosofia, recita il sito UNESCO dedicato alle celebrazioni di quest’anno.

In queste parole troviamo infinite assonanze con quel che crediamo e facciamo ogni giorno, qui a Bottega Filosofica, e anche al processo che ha portato alla nascita di Bottega Filosofica e di Spazi dell’anima che, cronologicamente, la precede.

Alcune riflessioni di Myriam Ines Giangiacomo, una sorta di breve diario di quei mesi, raccontano i passaggi e risuonano estremamente contemporanei, anche a una distanza di tempo così lunga. Le riportiamo qui, dal sito ormai irraggiungibile in cui erano custodite.

Era la sezione "Filosofia e odore di brioches", il racconto di come sono state pensate Spazi dell'anima e le sue evoluzioni tra sogni a occhi chiusi e sogni a occhi aperti.

Spazi dell’anima, il racconto

Il sogno di Myriam Ines - Febbraio 2007

Lo Spazio dell'anima è un sogno, diventato visione e poi realtà.

In una magica sequenza tutti i tasselli sono andati al loro posto: concepita l'idea, trovata la casa adatta, il progetto migliore, l'impresa più sensibile, gli aiuti giusti e tempestivi e in pochi mesi…… eccolo lo Spazio dell'anima esattamente come l'avevo desiderato e immaginato.

Mi piacerebbe riuscire a raccontare come è cresciuta quest'idea, prima un po' clandestina e sfumata e poi in tutta la sua concretezza. Il versetto del Talmud che trovate in homepage mi è sempre risuonato nelle orecchie come un richiamo netto e positivo a fare: io, ora, qui!

Nel nostro mondo suona un po' strano, me ne sono resa conto, che avendo dei risparmi unici e limitati, invece di investire in un immobile da mettere a reddito (monetario s'intende!) si investa in un sogno, non solo rinunciando al reddito ma anche caricandosi di ulteriori impegni. Lo so, lo capisco, ma a me una casa da dare in affitto proprio non serviva, non sono riuscita a sentirla come un'idea affascinante.

Invece quella di avere un posto dove incontrarsi e far incontrare, dove restituire valore alla propria e altrui creatività, dove poter realizzare piccoli sogni e grandi conquiste, dove il 'reddito' non è importante, la creazione di valore per il singolo e la comunità si, questa si che mi sembrava una cosa davvero affascinante. Un po' velleitaria forse, un po' temeraria, ma comunque, mi sono detta, vale la pena di provarci!

Ed è tutto qui: inaspettatamente ma certo 'speratamente' è arrivato anche l'appoggio, non incondizionato ma sicuro, delle persone più care e anche il loro entusiasmo, ciascuno con il proprio stile caratteristico.

E poi le amiche e gli amici che si sono rimboccati maniche e acceso cervelli per aiutare con le mani e con la testa perché si sa, i sogni sono contagiosi! Lucia, Letizia, Francesca, Anna, Antonella, Stefania, Luisa, Paola, Adolfo, Claudio, Beppe …… e tutte le altre e gli altri che verranno. Tutti con un'infinità di cose da fare e ancora un angolino di testa e di cuore da dedicare all'intrapresa.

E ora il contenitore messo a punto con tanto amore ma anche tanta pazienza, fatica e determinazione è una realtà: dedicato e pronto ad accogliere tutti coloro che vorranno ritrovare un pochino di spazio per la propria anima e un pochino di tempo e di voglia di incontrare altre persone con cui condividere generosamente desideri ed emozioni, conoscenze e realizzazioni che diano gioia e senso al vivere di tutti i giorni.

Niente di eclatante: solo piccoli piaceri da gustare con leggerezza e sorriso interiore in armonia con se stessi e con il mondo intorno. Una piccola, mite e gioiosa testimonianza di pace e di amore che speriamo sia contagiosa.

Forse chissà, come ha detto un giorno Francesco con la sua logica ancor di bambino "Mamma, magari poi ci sarà il franchising degli "Spazi dell'anima"! 

Albe creative - Settembre 2007  

Siamo a settembre, sei mesi dopo l'inizio di questa meravigliosa avventura che è Spazio dell'anima. Solo sei mesi e a me sembra ci sia da sempre, che abbia sempre fatto parte della mia vita. Sei mesi di sperimentazione, di successi, di costi da tenere in equilibrio, di piccole delusioni, di vita, di incontri - dentro e fuori dallo Spazio dell'anima - di crescita, di progressivo disvelarsi di questa 'cosa' un po' strana.

Le decine di tentativi di illustrarla ai partecipanti agli incontri, a chi ci ha telefonato - magari avendo visto una segnalazione su Romacè o la notizia di un evento nella locandina del Municipio - è stato un esercizio defatigante ma utilissimo. Le caratteristiche e le attese delle persone che si sono avvicinate e che hanno partecipato alle attività tanto diverse ma con un unico spirito - e che magari sono anche tornate più volte attirate da cose differenti -, le mail, l'interpretazione data da ciascuno all'iniziativa, il  feedback ricevuto, tutta l'esperienza collettiva di questi mesi è stata preziosissima per tracciare meglio contenuti e direzione del cammino.

Naturalmente anche l'esperienza di vita personale complessiva di questi sei mesi, che è stata densissima e per molti aspetti nuova, ha avuto il suo peso e la sua influenza. Alcuni incontri sono stati davvero determinanti per segnare il sentiero personale e di Spazio dell'anima. E anche il costante esercizio richiestomi di frenare l'impazienza (sempre) e lo scoramento (a volte) è  stato molto formativo.

A fine, giugno, momento in cui, complice la stanchezza e l'estate romana, abbiamo sospeso le nostre attività, la sensazione che fosse necessario un significativo passo avanti nel definire la fisionomia dello Spazio dell'anima era già molto intensa ma le idee ancora molto confuse: intuizioni tante, definizioni? Nessuna con la necessaria chiarezza.

Le vacanze estive sono state il momento tanto atteso per concedersi una vera pausa di ozio creativo e, si sa, l'ozio creativo quando è vero ozio diventa veramente creativo! 

Nel frattempo sentivo che le cose maturavano, anche dentro di me, ma non erano ancore pronte e definite per venire fuori. Si sa, i progetti sono sempre un po' dei parti e hanno bisogno del loro tempo!

Il ritorno a Roma ha scontato due giorni di incapacità totale di concentrazione con la sgradevole sensazione che non sarei mai riuscita a "mettere tutto in fila" per avviare la nuova stagione con un indirizzo chiaro. C'era anche, però,una grande fiducia che sarebbe intervenuto qualcosa ad aprire il flusso e che i pensieri finalmente concreti e lucidi si sarebbero incastrati da soli nel loro mosaico più giusto.

Poi, infatti, una notte insonne  - che si è conclusa con l'episodio che sto per raccontarvi e che da il titolo a questa pagina - unita a qualche giorno di lavoro intenso di progettazione e di realizzazione  ha portato a un primo stadio di elaborazione abbastanza soddisfacente. Una seconda notte di riflessioni fluide e irrefrenabili in quello stato di creatività meraviglioso che è il dormiveglia ed ecco che, come nelle attese, tutto è andato magicamente al suo posto, quello "giusto" per iniziare con le idee chiare questo secondo anno della nostra avventura. Per il momento, fino al prossimo stadio di maturazione che, certamente, ci sarà.

Ma non ho ancora detto nulla su "Filosofia e profumo di brioche"!   

A dir la verità è arrivato prima il profumo di brioche, portando con sé una riflessione conclusiva sullo scopo dello Spazio dell'anima. Poi la filosofia ha rivendicato il suo posto determinante aiutandomi a connotare, in maniera definitiva, il cosa e il come.

E vengo al dunque: notte, dormiveglia, le tre, le quattro, le cinque..... pensieri che si accavallano, proposizioni, enunciati che si propongono e si correggono, strutture che si delineano: questo va bene, questo si può migliorare, tutto il sapere conscio e inconcio che si è accumulato nella tua piccola vita che concorre all'opera.... Accidenti è tardissimo. Domani, oggi, il lavoro che mi aspetta, la sveglia che sta per suonare.

Accidenti, quando mi si sveglia il cervello è la fine, o meglio l'inizio di un flusso chiarificatore ininterrotto e irrefrenabile. Ma io devo dormire, almeno un po'. Ho memorizzato tutto, domattina lo potrò ripensare e formalizzare. E' l'alba: mi posso fermare, mi giro, mi rigiro, bevo un sorso d'acqua, niente...........

Poi, attraverso la finestra aperta e da chissà dove arriva soave, suadente, avvolgente, il profumo delle brioche appena sfornate. Non era mai capitato.  Faccio per alzarmi, per andare ad affacciarmi, a cercare di capire da dove viene. Invece mi fermo e penso a quanto sia inutile cercarne la fonte e a quanto sia meglio, invece, godere, grata, di quel dono meraviglioso, inatteso e gratuito che mi riporta nel cuore l'infanzia e tutte le cose belle della vita.  Scivolo così, placida, in un breve sonno ristoratore.

Quando mi sono svegliata era tutto chiaro: lo scopo dello Spazio dell'anima è anche far in modo che, attraverso quello che saremo capaci di proporre, le persone ritrovino la capacità di cogliere i piccoli doni della Vita che scaldano il cuore e riempiono di gratitudine come il profumo di brioche in un'alba di settembre.

La seconda notte insonne mi ha regalato la risposta alla domanda: che cos'è lo Spazio dell'anima? Una risposta chiara, sintetica e conclusiva che devo alla mia Maestra. Simona, infatti, con un linguaggio poetico ed emozionante mi aveva già fornito, in un altro contesto, la definizione perfetta, fortemente evocativa ed inequivocabile per quello che aspira ad essere anche lo Spazio dell'anima. Questa definizione mi si è affacciata improvvisamente alla mente: Lo Spazio dell'anima é una "bottega filosofica". Da qui possiamo continuare il nostro cammino.

Grazie a tutti i miei compagni di questo viaggio estivo ed in particolare a Letizia, Claudio, Simona e alla mia amatissima famiglia che, con ironia e dolcezza, non mi fa mai mancare il suo sostegno.

Decidere di scegliere  - 18 gennaio 2008

E' trascorso quasi un anno e mezzo in questa avventura quotidiana che è Spazio dell'anima e l'esperienza ha aggiunto tanti elementi di riflessione personali e collettivi.

La storia intorno a noi è andata avanti, la storia associativa di Spazi dell'anima è andata avanti e anche la mia storia personale. E' il momento giusto per una provocazione, per un salto di qualità, per chiedere a me e alla mia Bottega Filosofica di venire allo scoperto anche su un piano più professionale. E per sollecitare Spazi dell'anima a porsi come testimonianza 'viva' di qualcosa di nuovo e di diverso rispetto alla maggior parte del 'già visto', a partire dal suo essere 'Associazione' per identificare e condividere lo scopo condiviso dai suoi soci, la tensione, il progetto che ci accomuna.

Crisi in greco antico significa un gran numero di cose tra cui: separazione, scelta, giudizio. Il verbo, krino, vuol dire anche decidere. In medicina si parla di giorno critico o di giorni critici: per Ippocrate (e per Galeno nel secondo secolo dC) è l’ora in cui la malattia si decide: o precipita nella morte o s’affaccia alla ripresa. È il punto di passaggio, di svolta. In greco, andare incontro al giudizio è letteralmente «entrare nella krisis», nel processo. Al tempo stesso crisi è intelletto all’opera: «L’uomo che non ha alcuna krisis non è in grado di giudicare nulla», scrive Johann Heinrich Zedler nell’Universal-Lexikon del 1737.

E allora eccoci: mi è piaciuto fare questa digressione sulla parola 'crisi' per recupererne tutto il contenuto positivo perchè sono stanca di sentir chiamare in campo la crisi che in questo momento interessa tutto il mondo, per lasciarsi alla stanchezza, all'istinto alla rinuncia a lottare, a chiedere e a chiedersi cose diverse e migliori.

Se 'crisi' vuol dire anche scelta, decisione, intelletto all'opera, anche Spazio dell'anima è di fronte a una crisi, a un nuovo momento di crescita, alla necessità di una affermazione più precisa, più forte della sua vocazione, dei suoi caratteri distintivi.

Partiamo da me e dalla mia Bottega Filosofica: è ora di uscire allo scoperto, di cominciare, con umiltà e coraggio, ad operare come consulente filosofica, come formatrice, come coach in un modo che valorizzi la mia esperienza peculiare di filosofa, di metodologa e di manager all'interno delle organizzazioni, di lavoro e non.

Sento che è il momento giusto per cominciare ad elaborare e proporre un mio approccio originale e per avviare, insieme ad altri, cantieri di ricerca e di sperimentazione in cui l'ascolto reciproco, il confronto e la contaminazione con studiosi e professionisti di altre discipline e diversi approcci sia qualificante. E questo dove se non nello Spazio dell'anima? E a partire dallo Spazio dell'anima come luogo fisico ma anche come metafora di un ambito di libertà interiore ed intellettuale da lasciar espandere.

Arriviamo a Spazi dell'anima: a due anni e mezzo dalla sua costituzione, la nostra associazione è in grado e deve - a mio parere che ne sono la mamma - emanciparsi dal legame 'genitoriale' e scegliere di assumere delle risponsabilità 'in prima persona' rispetto al desiderio, alla scelta e all'impegno a diventare se stessa.

Pena l'accontentarsi di essere l'ennesima agenzia di promozione culturale - anche brillante, anche creativa, anche originale - ma niente di nuovo e di diverso dal già visto: qualcuno che organizza eventi e qualcuno che ne fruisce passivamente (non partecipando alla scelta e all'organizzazione) senza alcuna assuzione di rischio circa la realizzazione e il buon esito delle iniziative, nè mettendoci - donando - qualcosa 'del suo' oltre la quota associativa e il contributo spese richiesto.

Quando ho sognato e fatto in modo che ci fossero le condizioni perchè una tale associazione potesse esistere ambivo a qualcosa di più. Sento che il tempo per invitare a scegliere di 'essere qualcosa di più' è maturo. Le condizioni al contorno esprimono, seppur tacitamente, una domanda in tal senso.

La collettività ha un gran bisogno di testimonianze della possibilità di impegnarsi in qualcosa che abbia a suo fondamento i valori della crescita, della condivisione, dell'assunzione di responsabilità in prima persona in un progetto condiviso ma totalmente 'libero', 'gratuito', 'reciproco' e 'simmetrico'. Niente paura, cercherò di illustrare meglio cosa intendo dire con questi termini.

Libero e gratuito, perchè l'adesione può essere solo un atto di volontà e di libertà individuale senza nessun ritorno garantito nè di tipo economico (del tutto escluso), nè altro se non la possibilità dl vivere una esperienza di costruzione di una identità collettiva, di agire comune, di sperimentazione di sè e di espressione dei propri talenti donando qualcosa di nostro agli altri, assumendo il rischio che il tutto funzioni o no. Dipenderà da ciascuno di noi in quanto singolo e dalla nostra capacità di essere e agire come gruppo.

Reciproco e simmetrico, la reciprocità è 'conditio sine qua non' perchè l'esperienza abbia possibilità di essere positiva. Senza un impegno alla reciprocità sarebbe troppo facile ricadere presto nella scorciatoia del 'denaro in cambio di', logica che sarebbe bello superare il più possibile; e anche la simmetricità delle relazioni risulta quasi una precondizione, in quanto sarà necessario che tutti maturino la consapevolezza del valore che il proprio contributo (a prescindere da ciò in cui si estrinseca) acquisisce per il gruppo e la collettività proprio in virtù del fatto di essere soprattutto dono di qualcosa di sè agli altri, mettendosi in gioco con generosità.

Fra due giorni Barack Obama assumerà la presidenza degli Stati Uniti, tutto il nostro mondo spera sia l'inizio emblematico di un cambiamento importante. Il 2009 sarà auspicabilmente anche un anno di cambiamento per la nostra società, lo sarà certamente per me, spero che lo sia anche per Spazi dell'anima.

Auguri a tutti noi che il nuovo anno ci faccia scorgere tutte le opportunità di (ri) trovare valori di amicizia, solidarietà e di reciprocità in grado di farci creare e scambiare valore senza necessariamente scambiare denaro, di farci dare valore al tempo – nostro e altrui - anche quando non si trasforma in denaro ma è solo ‘vita’, ozio, dono.