Una guida completa sul coaching per raggiungere tutti gli obiettivi?

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Oggi coaching è un termine quasi abusato e, per questo, talvolta, addirittura svalutato.

Assecondando la nostra inclinazione filosofica che ci porta all’indagine preliminare sul concetto a partire dal linguaggio, riteniamo valga la pena, quindi, spendere qualche parola su quello che comunemente sembra intendersi per ‘coaching’.

Cos'è il coaching

Come prima cosa , va ricordato che con l’espressione ‘coaching’, allo stato attuale, ci si può riferire, quasi indifferentemente a

  • un servizio,
  • un processo/metodo
  • un approccio


e questo costituisce un elemento di grande disorientamento e malinteso. Dal punto di vista, generico, del servizio, spesso viene chiamato coaching (un po’ per moda) qualsiasi ‘allenamento’ assistito da un ‘allenatore’, il/la coach, appunto. 

Questo, a nostro parere, ha dato vita a una grande  grande confusione in quanto non necessariamente tutt* quell* che si propongono per ‘allenare’ in qualche disciplina o attività - e quindi si definiscono coach - adottano poi il metodo diffusamente chiamato coaching o l’approccio che ne è scaturito. 

Molte volte coach si autodefinisce semplicemente qualcun* che dà consigli su un determinato argomento e, non sempre ma spesso, verifica periodicamente i risultati raggiunti. Oppure, altrettanto frequentemente, si definisce coaching qualsiasi intervento di carattere motivazionale.

Un gran numero di soggetti che si definiscono coach sono di base dei  motivatori e usano strumenti e tecniche che non rispettano i principi del coaching inteso come metodo/processo.

Veniamo, quindi, a questa seconda accezione.

‘Coaching’, è la parola che - mutuandola dall’ambito sportivo - ha utilizzato, all’inizio degli anni ‘70 Timothy Gallwey, un famoso pedagogista di Harvard, per indicare un processo di affiancamento/allenamento efficace in quanto aiuta la persona a migliorare la propria ‘performance’ attraverso una maggiore consapevolezza di sé e l’assunzione di una responsabilità personale verso i propri risultati. 

Nel suo libro The Inner Game of Work, Gallwey dimostra come, di qualsiasi performance si tratti, il nostro avversario più grande non si trovi dall’altra parte della rete, ma sempre dentro di noi. Per questo ‘coaching’ è per lui l’arte del creare un ambiente, attraverso una conversazione e un modo di essere, che facilita il processo di realizzazione degli obiettivi desiderati. 

L’ICF (International Coaching Federation) definisce il coaching come una partnership con i/le clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandol* a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.

Per EMCC (European Mentoring and Coaching Council) il Coaching consiste in un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il/la coachee (e con l’eventuale committente) e si basa su una relazione strutturata di reciproca fiducia. L’agire professionale del(la) coach facilita il/la coachee a migliorare le sue competenze mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue risorse (livello di motivazione ed energia).

La ‘conversazione’ di cui parla Gallwey, avviene secondo un metodo/processo di base che, a prescindere dalle innumerevoli declinazioni di scuola e personali, rispetta alcuni principi fondanti e alcune fasi fondamentali e riconoscibili. 

Coaching: la metodologia 

Il ‘coaching come metodo/processo si può ispirare a due differenti matrici culturali: 

  1. una statunitense, legata alla metafora del coaching sportivo, più orientata all’obiettivo di breve termine, più pragmatica e finalizzata al risultato; 
  2. un’altra europea legata all’approccio maieutico di Socrate, centrata sul processo e sugli obiettivi di lungo termine, più profonda, che va oltre la performance e implica una ricerca di conoscenza più ampia, tesa a favorire la crescita della persona nel suo complesso.

In sintesi, possiamo dire che i punti fermi del coaching come metodo/processo, al di là della matrice culturale di appartenenza e della diversità di stile del(la) coach, sono: 

  • la personalizzazione e la conseguente flessibilità e velocità: si focalizza sulla persona, sui desideri, sui punti di forza e di miglioramento e sul raggiungimento degli obiettivi personali e professionali;
  • la pragmaticità e la concretezza: si basa sull’esperienza e sulla relazione per individuare e imparare a realizzare strategie personali e professionali efficaci
  • la ricerca di consapevolezza, la responsabilizzazione e la proattività della persona: il/la coach aiuta il/la coachee a sviluppare maggiore consapevolezza e a tirare fuori le proprie potenzialità e il proprio spirito di iniziativa per essere responsabile e capace di individuare gli obiettivi e realizzare, in qualsiasi ambito, i risultati che vuole raggiungere
  • la/il coach non dà soluzioni e consigli ma aiuta il/la coachee a trovare le proprie soluzioni e le proprie strategie per realizzarle;
  • la costruzione di una relazione di partnership e di alleanza - quindi una relazione tra pari - tra coach e coachee. Il/La coach, nella relazione di coaching, si propone come espert* di metodo non come espert* di contenuto (anche se poi magari lo è anche di questo);
  • la riflessione e la riflessività, come meta-competenza da sviluppare e praticare all’interno del percorso di coaching.

Da tutto ciò scaturisce il terzo modo di utilizzare l’espressione ‘coaching’ ovvero quello riferito all’approccio.

Per ‘approccio di coaching’ viene comunemente inteso l’atteggiamento (la postura) adottato nella relazione consulente – cliente, cap*- collaboratore/trice, genitore – figli*. 

In particolare, parliamo di ‘approccio di coaching’ quando la finalità perseguita è quella di aiutare, maieuticamente, l’altr* a trovare la propria lettura del problema e le proprie soluzioni, a sviluppare contemporaneamente consapevolezza di sé e del contesto e ad assumere una responsabilità personale rispetto all’individuazione di obiettivi e al raggiungimento di risultati.

Adottando un ‘approccio di coaching’ il/la consulente, o cap* o genitore, si ‘limita’ a supportare il/la cliente, o collaboratore, o figli* nella sua ricerca senza intervenire, in maniera prescrittiva, con le proprie visioni, interpretazioni e soluzioni.

È importante, a nostro parere, che chi cerca o si rivolge a un(a) coach sia consapevole della varietà e molteplicità sopra descritta per poter valutare opportunamente l’offerta sul mercato e scegliere in maniera opportuna in relazione alle proprie esigenze.


Gli ambiti del coaching 

Convenzionalmente, i percorsi di coaching vengono distinti in due macro-ambiti, legati alle tematiche che vengono trattate e agli obiettivi:



  • Life coaching, se l'obiettivo riguarda la sfera personale
  • Business coaching, se l'obiettivo riguarda la sfera professionale. A sua volta, il business coaching viene spesso definito Executive coaching se il /la coachee ricopre o si appresta a ricoprire ruoli apicali nell'organizzazione  

All'inizio abbiamo usato la parola ‘convenzionalmente’ perché questa divisione è più funzionale che reale. 

Og Mandino diceva: "Terrò la casa fuori dal mercato e il mercato fuori dalla casa” ma noi siamo sempre la stessa persona e spesso, se la questione che ci impegna la testa e il cuore è - nel bene o nel male - particolarmente rilevante, è veramente difficile tenere le due sfere distinte. 

A maggior ragione,  quando il percorso non è intrapreso per conseguire un obiettivo pratico e di breve termine, ma  guardando   di più allo sviluppo di potenzialità del(la) coachee, i due ambiti tendono facilmente a sovrapporsi.

Relativamente al numero di persone coinvolte e alla modalità di coinvolgimento, si possono distinguere gli interventi di coaching in:

  • Individuale. È la situazione tipica con un(a) coach e un(a) coachee
  • Group coaching. Un gruppo di coachee che lavora individualmente sul proprio obiettivo e condivide pratiche e riflessioni. Ciò che accomuna i membri del gruppo è l l’area  tematica che l’obiettivo si pone.
  • Team coaching. I membri del team di un'organizzazione lavorano insieme su un obiettivo condiviso, come se fossero un unico soggetto. 
  • Coaching d'organizzazione. Qui l'intervento è sull'intera organizzazione, come sistema complesso, e prevede processi e percorsi che coinvolgono tutti i suoi livelli. Il coaching d'organizzazione può includere interventi di coaching individuale, di gruppo e di team, oltre altri interventi di natura più squisitamente consulenziale.  

Life coaching 

In questo ambito, abitualmente, la persona sente il bisogno di superare un ostacolo che non le consente di essere pienamente soddisfatta della propria vita.

Lungi dal somigliare anche marginalmente a una terapia psicologica (per altro espressamente vietata dai codici etici delle principali associazioni di coaching), il percorso consiste nel supportare il/la coachee nell'identificazione delle proprie risorse interne utili a:

  • superare l'ostacolo
  • aggirare l 'ostacolo 
  • accettare l'ostacolo come elemento non dominabile 

 e costruire - in tutti i casi - una vita più soddisfacente. 

L' indagine sull’origine dell'ostacolo ha il solo scopo di definire un nuovo piano d'azione e di spostare l'attenzione da un passato non modificabile a un futuro da costruire agendo nel presente.


La riflessione riguarda sempre il come e non il perché. 

Sotto il profilo del numero di soggetti coinvolti, il Life coaching si può distinguere in:


  • individuale. Il classico rapporto coach - coachee 
  • di gruppo. Qui generalmente c'è un(a) coach e un numero relativamente esiguo di coachee (da 5 a 9) accomunat* da un ambito di interesse comune. Ciascun(a) coachee:
  • lavora individualmente sul proprio tema (ostacolo, sfida, area di miglioramento)
  • si confronta con il resto del gruppo, traendo spunti, idee ed energia dalla condivisione con persone che vivono situazioni simili. 

Ciò che accomuna i membri del gruppo può essere:

  • l'ambito su cui ciascun* vuole agire (es. gestione dei conflitti, realizzazione di un obiettivo, ...)
  • un aspetto della propria vita che - al momento - ha un peso preponderante in essa (es. maternità, ingresso nel mondo del lavoro, ecc.) 


Business coaching

I percorsi riguardano aspetti che impattano più specificatamente la sfera professionale, anche se - come abbiamo già detto - la separazione tra sfera personale e sfera professionale non è sempre così netta.


Ciò appare evidente soprattutto quando consideriamo la distinzione tra un percorso di coaching

  • di performance. Il /La coachee vuole/ deve conseguire un obiettivo specifico (es. assumere un determinato ruolo)
  • di sviluppo. Il/la coachee vuole/deve sviluppare o rafforzare una determinata competenza utile nella propria professione (es. leadership). In questo secondo caso, lavorerà su risorse e comportamenti che - inevitabilmente - influiscono anche sulla sfera privata.  

Un elemento caratterizzante del business coaching è la tripartizione tra: 

  • coach
  • coachee
  • committente (che non esiste nel life coaching)  

La committente è l'organizzazione nella quale lavora il/la coachee. Al di là degli aspetti contrattuali e/o di ingaggio, la peculiarità di questa figura consiste nel definire l'ambito del percorso di coaching.

È utile, quindi, mantenere sempre la consapevolezza che la relazione non è solo a due, coach-coachee, ma anche a tre, coach-coachee-organizzazione, in una dinamica circolare - perché sistemica - nella quale l'interesse del(la) coachee - che è l'interesse primario anche del(la) coach - è anche l'interesse dell'organizzazione e viceversa.
Se volessimo usare una metafora potremmo dire che è come se il coaching fosse una barca – quindi anche un ‘contenitore’ - in cui tutt* remano nella medesima direzione.

Tutt* infatti, ciascun* nel proprio ruolo, sono elementi del sistema organizzazione e operano sia per la sua sostenibilità complessiva sia per quella degli altri elementi.

Quindi il/la coachee, con il supporto del/la coach, lavora contemporaneamente su se stess* come individuo e sulla relazione con gli altri membri dell’organizzazione e con l'organizzazione stessa.

Anche in questo caso, stiamo utilizzando delle schematizzazioni che non rappresentano regole: nulla impedisce a una persona di intraprendere autonomamente un percorso di business coaching di cui benefici anche la propria organizzazione.

Proseguendo con le schematizzazioni convenzionali, si può fare un'ulteriore distinzione sulla base del ruolo del(la) coachee in:

  • business coaching. Dedicato a persone all'interno dell'organizzazione, indipendentemente dalla posizione ricoperta. Spesso rivolto a persone che devono o vogliono ricoprire nuovi ruoli.
  • executive coaching, dedicato alle figure apicali dell'organizzazione. Volendo riprendere una delle schematizzazioni precedenti, l'obiettivo è quasi sempre di sviluppo, anche in considerazione del peso e della rilevanza che azioni e decisioni del(la) coachee hanno sull'organizzazione.

Con riferimento ai soggetti coinvolti, oltre alle due già viste, nel business coaching abbiamo una terza tipologia e perciò:

  • individuale
  • di gruppo
  • di team. Qui, nonostante l'apparenza, si realizza di nuovo il binomio coach- coachee, dove coachee è il team, inteso come un soggetto e non un gruppo. 


Team coaching

Il Team coaching è emerso negli ultimi anni come applicazione dei principi del coaching al Team come sistema. Nel Team coaching, quindi, le relazioni tra i membri del team vengono prese in considerazione 'insieme' ai suoi componenti. 

Il Team coaching è particolarmente indicato quando:

  • si desidera sviluppare un clima di sicurezza psicologica e favorire l'apprendimento collettivo. Si costruiscono, infatti, livelli più profondi di fiducia e un maggiore spirito di collaborazione quando si impara ad avere un dialogo aperto, a condividere preoccupazioni e paure e a comprendersi meglio e più velocemente riflettendo insieme sulle sfide personali e del team
  • si vuole maggiore chiarezza, coerenza, attenzione e impegno intorno agli obiettivi e alle priorità del team, quello cioè che va trattato nella dimensione collettiva. In un Team coaching efficace, gli individui imparano a trovare un punto di equilibrio  tra gli obiettivi e gli impegni del team  e le loro priorità personali 
  • è necessario comprendere meglio i processi che sono alla base del funzionamento del team, e identificare i modi per migliorarli. Il Team coaching aiuta la squadra a riflettere insieme e definire presupposti condivisi per l'azione. Questo spesso porta anche a far emergere, a co-costruire modi innovativi di fare le cose
  • ci sono conflitti che bisogna imparare a gestire in modo costruttivo. Tali conflitti che possono riguardare i compiti, i processi o le relazioni o anche più di una di queste dimensioni insieme. Il Team coaching può aiutare il team a evolvere, comprendendo come quei conflitti possono diventare energia per una migliore performance piuttosto che un suo ostacolo o una occasione di spreco di risorse.

 Il Team coaching, inoltre, consente di:

  • condividere uno scopo (purpose) e, in tal modo, rafforzarne il senso
  • mettere in luce e valorizzare il contributo unico che ogni membro può portare al team cosicché il singolo possa dare il meglio di sé nella squadra. Questo in quanto i suoi membri hanno imparato a fare leva consapevolmente sui punti di forza di ciascun*
  • esplorare la cultura (spesso inconsapevole) del team  e aiutarlo a evolvere per rispondere in maniera efficace ai cambiamenti dell'ambiente, pur consentendo ad ognun* di mantenersi autentic* nel proprio modo di essere e di manifestarsi
  • aumentare il livello di creatività e la capacità di innovare
  • migliorare l'efficacia della comunicazione, sia tra i membri del team che con gli stakeholder esterni, imparando a gestire in maniera consapevole e strategica le propria reputazione
  • diventare più resilienti e antifragili. Poiché nel Team coaching tutti imparano e riflettono insieme, si sviluppano un'intelligenza e un'energia collettiva più focalizzate. Inoltre, mentre le persone imparano insieme - e quindi si sostengono reciprocamente nell'apprendimento - possono usare questioni e sfide di lavoro reali ottenendo un doppio vantaggio, mettere in pratica l'apprendimento e risolvere problemi o innovare processi.

Il Team coaching è possibile ed efficace quando realmente le persone sono e si sentono una squadra.

Organizational coaching

In Bottega Filosofica amiamo avere cura di come usiamo il linguaggio e le parole,   quindi, per noi.  'coaching aziendale' sarebbe l'espressione migliore per indicare il coaching che viene fatto 'all'azienda' in quanto sistema. Ma nel tempo l'espressione 'coaching aziendale' è stata utilizzata per indicare soprattutto il coaching fatto 'in azienda' diventando così troppo ampia per inquadrare di cosa vogliamo parlare.

Al momento, quindi, 'coaching aziendale' ci dice solo che quel coaching ce lo sta chiedendo un'azienda per qualcosa o qualcuno che la riguarda.

Per intendere il coaching fatto all'azienda abbiamo cominciato quindi a usare espressioni come 'coaching organizzativo' - mutuandolo dall'inglese 'organizational coaching' - o di 'coaching d'organizzazione' come lo chiama qualcun*  e come piace chiamarlo anche a  noi.

Ciò a cui ci stiamo riferendo , quindi, sono quei progetti di coaching aziendale nei quali non si guarda solo alle persone  o  alle persone in relazione all'organizzazione, ma all'organizzazione nel suo complesso in relazione agli obiettivi di cambiamento e miglioramento che vuole raggiungere in quanto organizzazione. 


È evidente che i nostri interlocutori, che siano committenti o clienti finali, saranno sempre persone ma lo sguardo non è su di loro.

Se lo sguardo fosse solo su di loro come individui, parleremmo di individual o personal coaching. Se invece il focus fosse sì sulla persona ma anche sulla relazione tra la persona e l'organizzazione si tratterebbe di 'Business coaching' e, se quelle toccate fossero persone che svolgono ruoli di guida di altre persone o di gestione di processi complessi si tratterebbe di 'Executive coaching'. 

Se ancora il focus fosse su un team (e quindi coachee fossero i membri del team) parleremmo di 'Team coaching' mentre, se utilizzassimo il gruppo come modalità di lavoro ma il focus fosse ancora sull'individuo, si tratterebbe di un 'Group coaching'. 

Quando intendiamo invece il coaching aziendale come coaching d'organizzazione, vuol dire che il focus è sull'organizzazione - che non necessariamente è sempre un'azienda - ovvero stiamo guardando al 'sistema complesso' che un'organizzazione è.

Il nostro focus non sono solo le persone ma anche tutti gli altri elementi che costituiscono il sistema e soprattutto le relazioni tra questi elementi .

I nostri committenti e i nostri interlocutori sono individui. Il coaching d'organizzazione 'attraverso' di loro favorisce, accompagna, sostiene il cambiamento dell'organizzazione o di parti di essa in quanto sistemi, dotati, quindi, di una loro specifica esistenza ulteriore rispetto a quella dei singoli membri che ne fanno parte.

In questo caso quello che  risulta essere elemento principale e prioritario o è la cosiddetta 'analisi della domanda' di coaching ovvero che cosa desidera realizzare l'organizzazionequale questione vuole affrontarequale problema vuole risolvere

Quello che segue è un intervento condotto con la mentalità e le modalità del coaching ovvero affiancando l'organizzazione cliente e coinvolgendo le persone interessate con le quali esplorare le situazioni per come si presentano, riflettere su quanto vedono emergere, definire e realizzare opportuni piani d'azione e valutare criticamente i loro risultati. 


Coaching in azienda. Cosa intendiamo

Grazie alla varietà e versatilità delle competenze delle persone che fanno parte di Bottega Filosofica, possiamo proporre interventi differenti, legati alle differenti esigenze che - per dimensione e ‘storia’ -ogni azienda manifesta.

Il nostro coaching in azienda - e non solo - si chiama B coaching dove  'B' sta anche per ‘Business Ben fatto, Bravo, Bello e Buono verso e per tutt*’, ovvero sostenibile nel senso di attento e rispettoso dell'ecosistema biologico, economico e sociale.

In particolare quando ci occupiamo di Business coaching, il nostro focus è sia sul/la coachee che sull'organizzazione intesa come il sistema di cui il/la coachee è un elemento.

Ciò che accomuna i nostri interventi, come abbiamo detto trattando del business coaching, è la tripartizione coach – coachee – committente, che rende necessario un intervento di tipo sistemico.

Con questa necessità ben presente e con la volontà e l'intenzione di portare beneficio all'intero sistema, realizziamo interventi di business ed executive coaching che hanno tre peculiarità, evidenziate - tra gli altri - da Mark Kahn nel suo libro “Coaching on the Axis: Working with Complexity in Business and Executive Coaching”, ovvero:

  1. ferma restando la centralità del(la) coachee nel processo, nel business e nell'executive coaching ci sono due clienti: il/la coachee e l'organizzazione in cui e con cui lavora, non tanto e non solo in quanto soggetto committente ma perché portatrice di un interesse diretto nello sviluppo del(la) coachee in quanto elemento del suo sistema
  2. in questa prospettiva, le nostre coach, tutte accreditate presso le più prestigiose associazioni internazionali EMCC (European Mentoring & Coaching Council) e ICF (International Coaching Federation) coniugano competenze ampie e approfondite sia in materia di apprendimento e sviluppo individuale che di  sviluppo dei sistemi organizzativi, per poter realmente supportare il/la coachee all'interno della propria organizzazione. Avendo tutte maturato, inoltre, una significativa esperienza manageriale in grandi organizzazioni complesse.
  3. dal punto di vista dell'approccio mentale, poi, il business coaching e l'executive coaching richiedono un passo ulteriore che va oltre il benessere del(la) coachee mirando anche alla ‘creazione di valore’ per l'organizzazione, intesa sia in termini di valore economico che come crescita complessiva.

Ma veniamo alle differenze. 

PMI e start up

Le PMI costituiscono un grande patrimonio per il Paese e in molte hanno già dimostrato di saper essere agili, coraggiose e innovative. Molte altre sono alle prese con grandi trasformazioni come, per esempio, passaggi generazionali, diversificazione, internazionalizzazione, digitalizzazione, sviluppo di nuovo prodotti e servizi, riorganizzazione delle linee produttive, aumenti dimensionali repentini.

Le start up, a loro volta, hanno necessità di trasformarsi in imprese 'compiute' costruendo un'organizzazione stabile ed efficace sulla propria idea che ha superato la prova dell'ingresso nel mercato.

Tra tutte queste imprese, tante desiderano evolvere - costruendo senso e ampliando le proprie possibilità - per generare maggiore valore e benessere per sé e per il contesto

Imprese che vogliono migliorare la loro capacità di mettersi in discussione, di apprendere, di cambiare, di sviluppare innovazione.

Dopo una lunga vita professionale spesa da tutte noi di Bottega Filosofica nelle grandi organizzazioni complesse come manager e/o consulenti, queste sono le imprese alla cui crescita e sviluppo ci piacerebbe contribuire, mettendo al loro servizio la nostra esperienza. 

Queste sono le imprese che vogliamo servire, sostenere, supportare con i nostri servizi di consulenza, formazione e coaching per la gestione efficace e sostenibile dei processi di cambiamento e transizione, per lo sviluppo della leadership autentica e per l'innovazione.

Queste sono le imprese alle quali vogliamo offrire la nostra capacità ed esperienza nella facilitazione di processi creativi, organizzativi, decisionali, di apprendimento.

A queste imprese Bottega filosofica offre, anche in collaborazione con altre realtà consulenziali nazionali e internazionali, le metodologie più efficaci e coinvolgenti per imparare a navigare con sicurezza nell'incertezza e nella complessità "surfando sull'orlo del caos".

Grandi organizzazioni

Quella delle grandi organizzazioni è 'la nostra acqua', giacché tutte veniamo da esperienze significative in grandi imprese di settori diversi. 

Per questo, le grandi organizzazioni vedono in Bottega Filosofica la boutique in cui trovare quello che, spesso, le grandi società di consulenza e di formazione non offrono:

  • una vera passione per lo studio, l'approfondimento e l'esplorazione di nuovi territori che consentono connessioni inedite e audaci tra metodi, community e persone
  • i metodi più avanzati e innovativi nel campo dell'apprendimento organizzativo e dello sviluppo personale e una grande flessibilità
  • una curiosa, umile - e priva di preconcetti - apertura alle nuove tecnologie a al loro uso nel campo dell'apprendimento organizzativo
  • una consulenza che si nutre della partecipazione a prestigiosi network internazionali che scambiano conoscenza ed esperienza sui temi di frontiera della leadership, dell'innovazione e dell'innovazione sociale, del change management
  • la capacità di costruire preziosi 'abiti su misura' creando alchimie originali con passione, energia e mettendo in campo tutta la nostra ars combinatoria (un nostro talento)
  • la cura artigiana, propria della bottega, unita al piacere di esplorare insieme con il cliente nuove possibilità, co-progettare e prototipare nuovi metodi, strumenti, soluzioni.

Spesso, inoltre, a noi professioniste di Bottega Filosofica viene richiesto di collaborare con grandi società di consulenza e formazione, anche a livello internazionale, proprio in virtù di queste nostre caratteristiche peculiari e siamo pronte, se ritenuto utile, a farci parte attiva nel loro eventuale coinvolgimento in progetti che dovessero richiedere dimensioni più grandi.

Coaching per persone. Cosa intendiamo

Quando parliamo di crescita personale, a nostro parere siamo inconsapevoli di un pregiudizio di fondo. Ovvero che la crescita personale, o meglio l'espansione di tutta la nostra potenzialità umana, non è uno mezzo ma un fine.

È un risultato, quello che possiamo ottenere se ci prendiamo cura del nostro s-viluppo personale.

Cosa intendiamo dire?

Avete presente quando una pianta rampicante si a-vviluppa su se stessa e, invece di espandersi su un muro, ad esempio, fino a coprirlo con i suoi fiori meravigliosi, rimane lì? Cresce sì, in termini dimensionali, ma non 'cammina'.

Se noi a quella pianta diamo un sostegno, un accompagnamento, si s-viluppa e comincia a camminare sul muro.

S- viluppandosi cattura più luce e quindi cresce più rapidamente e cammina più spedita e, spesso raggiunge appigli naturali con i quali 'collaborare' per continuare a espandersi, a dispiegare tutta l'energia vitale e la bellezza di cui è capace. 

Ecco per noi il coaching alla persona è un accompagnamento, un sostegno di s-viluppo per realizzare la crescita personale che ci consente di arrivare dove le nostre risorse - quelle che già abbiamo dentro di noi e che spesso non vediamo - ci possono condurre nella loro pienezza.

Per noi il coaching, quindi, è accompagnamento in una trasformazione, prima di tutto del Sé. Per questo è 'B' coaching, perché coinvolge tutte le dimensioni dell'essere (Be) - mentale, emotiva, corporea e spirituale-inscrive l'azione del singolo nell'affresco più grande, nella finalità più ampia della Vita stessa e, per questo, è sempre nell'ottica del Bene per tutti e del Bene comune.

Perché non ci può essere vero bene del singolo se non c'è bene collettivo.

Il coaching, quindi, è una relazione, una partnership attraverso la quale una persona viene sostenuta nella realizzazione del percorso di tras-form-azione che desidera intraprendere nel campo sia personale che professionale.

Quando una persona decide di intraprendere un percorso di coaching, viene affiancata da una di noi nell'esplorazione della realtà che la circonda e nella ricerca e scoperta di sé e delle proprie risorse; viene aiutata nella focalizzazione dei suoi desideri e obiettivi e nell'apprendimento di nuovi saperi e nuove competenze attraverso la loro concreta speriment-azione sul campo.

Il nostro coaching può essere definito un''arte' in quanto impiega metodi e tecniche ma, proprio come farebbe un artista con le sue conoscenze e i suoi strumenti, li combina in maniera creativa ed efficace costruendo con la/il singol* cliente un percorso originale e personalizzato in cui 'la strada si fa insieme al cammino'.

La nostra formazione anche nella filosofia in pratica ci consente di offrire sempre un approccio che integra fruttuosamente il patrimonio culturale proprio della filosofia con quello specifico della formazione e sviluppo delle persone.

Ci rivolgiamo alle persone con un suo ambiente dedicato, Spazi dell'anima, che con diversi percorsi e modalità offre coaching e group coaching alle persone che "vogliono migliorare se stesse per rendere il Mondo migliore".

Coaching per il territorio. Cosa intendiamo

Bottega Filosofica e Spazi dell'anima sono da sempre impegnate a svolgere un ruolo attivo sul territorio, sostenendo la formazione di cittadin* partecipi e creativ*, in grado di impegnarsi per lo sviluppo della città e dei territori affinché questa sia sempre più luogo di investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell'istruzione, nella cultura, così da alimentare uno sviluppo economico sostenibile e garantire un’alta qualità di vita per tutt*.

Questo richiede anche una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata che va costruita a partire dall'impegno e dall'alfabetizzazione delle cittadine e dei cittadini su questi nuovi e cruciali temi. 

Le nostre competenze di facilitazione e coaching per i territori sono preziose quando si vogliano progettare occasioni e eventi che conducano i/le cittadin* a immaginare il mondo nuovo.

Questo diventa sempre più prezioso quando il vecchio è all’apice del suo disordinato sgretolamento. Per vedere il ponte che lega il qui e ora con il là futuro mantenendo vivi il sogno e il desiderio del futuro stesso, in poche parole, praticare il pensiero utopico, la speranza per avere la visione, l'energia e la capacità di trasformarle in progetti concreti da realizzare.

L’utopia “non è fuga nell’irreale; è scavo per la messa in luce delle possibilità oggettive insite nel reale e lotta per la loro realizzazione”, un pensiero del ciò che potrebbe e dovrebbe essere che oppone l’ottimismo della volontà nel fare ciò che sembra comunque possibile, anche se non facile, a un comodo e passivo pessimismo. 

Ecco così che il pensiero immaginativo, l'utopia, la visione si possono trasformare in progetti di sviluppo culturale ed economico e, quindi, anche in 'innovazione sociale'.

Con 'innovazione sociale', infatti, si intende, generalmente, la capacità di una comunità di fondare la sua esistenza sulla condivisione di valori etici, sulla partecipazione, sulla capacità di cambiare, in particolare per rendere l'ecosistema sociale e ambientale più sostenibile. Innovazione sociale è creazione di nuove idee, prodotti, servizi che soddisfano bisogni sociali creando, contemporaneamente, nuove collaborazioni e relazioni.

L'espressione innovazione sociale assume, infatti, un doppio significato: innovazione intesa come utilizzo di nuove tecnologie (non solo digitali) e innovazione realizzata da una comunità e non da un unico individuo o un organismo.

L'innovazione sociale, quindi, è un risultato collettivo che richiede confronto, accordo, condivisione, co-adattamento e dialogo

I criteri dell'innovazione sociale possono svolgere, quindi, un ruolo di bussola per orientarsi nelle nuove direttrici di sviluppo delle comunità e professionisti della facilitazione e del coaching nelle organizzazioni complesse con un solido background nell'impresa e una vera passione per lo sviluppo sostenibile - come siamo noi di Bottega Filosofica - possono svolgere il ruoli di catalizzatori ad esempio, per:



  • disegnare la mappa di tutti gli stakeholder favorendo in essi la maturazione di una visione sistemica e sviluppando la capacità di ascolto reciproco e di cooperazione
  • coagulare le energie, che altrimenti potrebbero disperdersi, nella realizzazione di progetti concreti in ambito sociale, culturale e di business in grado di trasformare il territorio in un ecosistema virtuoso che 'genera valore per tutti'
  • fornire cornici e strumenti per la definizione e la realizzazione di tali progetti
  • favorire la visione sistemica e la focalizzazione del ruolo di ciascuno dei soggetti in campo
  • fornire competenze di project management, di governance, di business development, organizzative e di relazione
  • organizzare processi di apprendimento collettivo
  • monitorare e misurare i risultati raggiunti. 

L'approccio di design thinking abitualmente adottato e proposto da Bottega Filosofica sostenuto dalle nostre profonde competenze nella facilitazione e nel coaching, per territori e comunità, può rappresentare quella marcia in più in grado di attivare tutte le energia nella co-costruzione del bene comune con il contributo di tutti i soggetti interessati.