La parola della filosofia che abbiamo scelto per questo mese è ‘anima’ e ne scriverò un po’ come faccio di solito, ma più sinteticamente.
Mentre pensavo a cosa scrivere, infatti, mi sono resa conto che fra due giorni saranno 18 anni da quando sono diventata proprietaria della casa che da allora è sempre stata chiamata “Spazio dell’anima” e che questo, nelle molteplici forme che ha assunto nel trascorrere di tutto questo tempo, ha mantenuto sempre fede alla promessa inscritta nel suo nome.
E’ stato certamente uno spazio per la mia anima e lo è stato - per tanto o per poco tempo - anche per l'anima di tutte le persone che lo hanno frequentato da allora ad oggi e di quelle che hanno collaborato con me in tutti questi anni. E anche per quella delle persone con le quali oggi condivido un’impresa – Bottega Filosofica – che è nata con un’anima e da questa ha tratto la sua vocazione e ciò che porta nel mondo.
Ma andiamo per ordine.
Anima: Un Concetto Antico e Universale
In un'epoca dominata dalla scienza, dalla tecnologia e dal materialismo, il concetto di anima sembra essere relegato a un angolo polveroso della nostra coscienza collettiva. Eppure, riscoprire l'anima potrebbe essere la chiave per affrontare le sfide del nostro tempo e ritrovare un senso di completezza e armonia.
Il concetto di anima ha radici profonde in molte culture e tradizioni filosofiche.
Nella filosofia greca, Platone e Aristotele hanno offerto visioni diverse ma complementari dell'anima.
Per Platone, l'anima è un'entità immateriale e immortale che esiste indipendentemente dal corpo. È la parte di noi che partecipa al mondo delle idee e che può raggiungere la conoscenza pura.
Aristotele, invece, vedeva l'anima come la forma del corpo, ciò che dà vita e movimento alla materia.
Nelle tradizioni orientali, come il buddhismo e l'induismo, l'anima è spesso vista come un principio vitale che trascende il corpo fisico.
Nel buddhismo, l'anima non è un'entità fissa, ma piuttosto un flusso di coscienza che si evolve attraverso le vite.
Nell'induismo, l'Atman è l'essenza eterna e immutabile che risiede in ogni essere vivente.
L'Anima nella Modernità: un concetto dimenticato
Con l'avvento della modernità e della scienza empirica, il concetto di anima è stato spesso messo in discussione. La visione materialista del mondo ha ridotto l'essere umano a un insieme di processi biologici e chimici, negando l'esistenza di un principio spirituale o immateriale. Tuttavia, questa riduzione non ha soddisfatto completamente la nostra sete di significato e di connessione.
La psicologia del profondo, in particolare attraverso le opere di Carl Gustav Jung, ha cercato di riportare in vita il concetto di anima.
L'Anima e l'Animus sono descritti dalla sua scuola di psicologia analitica come elementi strutturali dell'inconscio collettivo.
Anima e Animus sono figure archetipiche che emergono dall’esperienza che ha fatto il genere umano da sempre, sono immagini sedimentate dentro di noi come frutto del rapporto con l’altro sesso, vissuto non solo in quanto singole persone ma come esseri appartenenti ad una specie.
L’Anima costituisce l’archetipo della femminilità in cui sono sintetizzate le peculiarità femminili connesse principalmente agli stati d’animo e alle emozioni. Ad esempio la capacità di amare, l’istinto naturale, la propensione alla relazione e il naturale rapporto con l’inconscio che le dà una funzione di ‘guida’.
L’Animus come archetipo del maschile,invece, è caratterizzato dalle qualità legate al logos: conoscenza, giudizio, ragione, intelletto. Qualità connesse con il conoscere e il capire.
Jung, quindi, identifica l’Anima come eros materno evidenziandone le qualità connettive, mentre l’Animus come logos paterno, portatore del principio di differenziazione.
Questa visione ha aperto la strada a una comprensione più ampia e integrata dell'essere umano, che include sia gli aspetti razionali che quelli emotivi e spirituali.
Perché riscoprire l'anima oggi?
Di fronte alle crisi ecologica e sociale - e spesso anche personale - , riscoprire l'anima può offrire una via per ritrovare un senso di equilibrio e armonia. La nostra società è spesso caratterizzata da frammentazione e perdita di significato. Dare attenzione e prendersi cura dell’anima, ovvero alla dimensione spirituale dell’esistenza, ci riconnette con la nostra essenza più profonda e ci aiuta a trovare un senso di completezza e armonia.
Riscoprire l'anima non è solo un esercizio filosofico, ma una necessità per affrontare le sfide del nostro tempo. Che si tratti di connetterci con la natura, di migliorare il nostro benessere psicologico, di instaurare relazioni autentiche o di stimolare la nostra creatività, la riscoperta dell'anima è un viaggio che vale la pena intraprendere.
Riscoprire l'anima è un invito a guardare oltre la superficie, a esplorare le profondità del nostro essere e a trovare un senso di connessione e significato. È un viaggio che ci porta al cuore dell'essere, un viaggio che può trasformare non solo noi stessi, ma anche il mondo che ci circonda.
E' anche ciò che propone il framework degli Inner Development Goals. Alla sua diffusione e alla sua pratica nei contesti sociali e organizzativi Bottega Filosofica sta dedicando molte energie. Come puoi leggerlo qui.
Lo Spazio dell’Anima, filosofia e odore di brioche
Dall'intuizione, ma anche consapevolezza, che la riscoperta della parte spirituale del nostro essere individuale e collettivo sarebbe stata cruciale negli anni a venire, è nato il progetto dello Spazio dell’Anima, nel lontano 2006.
In questa sorta di compleanno della maggiore età, ho il piacere di raccontarne brevemente la storia - molti non la conoscono - e le prospettive di una nuova vitalità nella quale, spero, molte delle persone che ci leggono vorranno essere coinvolte.
L’inizio
Così scrivevo allora:
"Lo Spazio dell'anima è un sogno, diventato visione e poi realtà.
In una magica sequenza tutti i tasselli sono andati al loro posto: concepita l'idea, trovata la casa adatta, il progetto migliore, l'impresa più sensibile, gli aiuti giusti e tempestivi e in pochi mesi…… eccolo lo Spazio dell'anima esattamente come l'avevo desiderato e immaginato.
Mi piacerebbe riuscire a raccontare come è cresciuta quest'idea, prima un po' clandestina e sfumata e poi in tutta la sua concretezza. Il versetto del Talmud – Se non io chi per me, se non qui dove, se non ora, quando (ndr) - che trovate in homepage mi è sempre risuonato nelle orecchie come un richiamo netto e positivo a fare: io, ora, qui!
Nel nostro mondo suona un po' strano, me ne sono resa conto, che avendo dei risparmi unici e limitati, invece di investire in un immobile da mettere a reddito (monetario s'intende!) si investa in un sogno, non solo rinunciando al reddito ma anche caricandosi di ulteriori impegni. Lo so, lo capisco, ma a me una casa da dare in affitto proprio non serviva, non sono riuscita a sentirla come un'idea affascinante.
Invece quella di avere un posto dove incontrarsi e far incontrare, dove restituire valore alla propria e altrui creatività, dove poter realizzare piccoli sogni e grandi conquiste, dove il ‘reddito’ non è importante, la creazione di valore per il singolo e la comunità si, questa si che mi sembrava una cosa davvero affascinante. Un po' velleitaria forse, un po' temeraria, ma comunque, mi sono detta, vale la pena di provarci!
Così è stato acquistato lo Spazio dell’Anima, è stato è stato ristrutturato l’appartamento in maniera che fosse totalmente coerente con la sua vocazione e, poco dopo,è stata costituita l’associazione Spazi dell’anima, quella che esiste ancora. (se vuoi continuare a leggere cosa scrivevo allora, puoi farlo qui cliccando poi su "Gli anni 2006-2010" e ancora su "Filosofia e odore di brioche" e ancora "Il sogno di Myriam")
Sei mesi dopo
Circa sei mesi dopo, scrivevo ancora:
"Siamo a settembre, sei mesi dopo l'inizio di questa meravigliosa avventura che è Spazio dell'anima. Solo sei mesi e a me sembra ci sia da sempre, che abbia sempre fatto parte della mia vita. Sei mesi di sperimentazione, di successi, di costi da tenere in equilibrio, di piccole delusioni, di vita, di incontri - dentro e fuori dallo Spazio dell'anima - di crescita, di progressivo disvelarsi di questa ‘cosa’ un po' strana. […]
Naturalmente anche l'esperienza di vita personale complessiva di questi sei mesi, che è stata densissima e per molti aspetti nuova, ha avuto il suo peso e la sua influenza. Alcuni incontri sono stati davvero determinanti per segnare il sentiero personale e di Spazio dell'anima. E anche il costante esercizio richiestomi di frenare l'impazienza (sempre) e lo scoramento (a volte) è stato molto formativo.
A fine, giugno, momento in cui, complice la stanchezza e l'estate romana, abbiamo sospeso le nostre attività, la sensazione che fosse necessario un significativo passo avanti nel definire la fisionomia dello Spazio dell'anima era già molto intensa ma le idee ancora molto confuse: intuizioni tante, definizioni? Nessuna con la necessaria chiarezza. […]
E una mattina di fine estate: Attraverso la finestra aperta e da chissà dove arriva soave, suadente, avvolgente, il profumo delle brioche appena sfornate. Non era mai capitato. Faccio per alzarmi, per andare ad affacciarmi, a cercare di capire da dove viene. Invece mi fermo e penso a quanto sia inutile cercarne la fonte e a quanto sia meglio, invece, godere, grata, di quel dono meraviglioso, inatteso e gratuito che mi riporta nel cuore l'infanzia e tutte le cose belle della vita. Scivolo così, placida, in un breve sonno ristoratore. Quando mi sono svegliata era tutto chiaro: lo scopo dello Spazio dell'anima è anche far in modo che, attraverso quello che saremo capaci di proporre, le persone ritrovino la capacità di cogliere i piccoli doni della Vita che scaldano il cuore e riempiono di gratitudine come il profumo di brioche in un'alba di settembre.
La seconda notte insonne mi ha regalato la risposta alla domanda: che cos'è lo Spazio dell'anima? Una risposta chiara, sintetica e conclusiva che devo alla mia Maestra. Simona, infatti, con un linguaggio poetico ed emozionante mi aveva già fornito, in un altro contesto, la definizione perfetta, fortemente evocativa ed inequivocabile per quello che aspira ad essere anche lo Spazio dell'anima. Questa definizione mi si è affacciata improvvisamente alla mente: Lo Spazio dell'anima é una "bottega filosofica" - un luogo di condivisione amorosa, di contagio, un opificio di alto artigianato, una bottega dove gli animi s'infiammano al lavoro comune, si impregnano di un fervore condiviso e le opere si compiono -. Da qui possiamo continuare il nostro cammino. (qui il testo intero, di nuovo poi devi cliccare su "Gli anni 2006-2010" e ancora su "Filosofia e odore di brioche" e ancora "Albe creative")
Ancora una scelta
Siamo a gennaio 2009.
"E' trascorso quasi un altro anno e mezzo in questa avventura quotidiana che è Spazio dell'anima e l'esperienza ha aggiunto tanti elementi di riflessione personali e collettivi. La storia intorno a noi è andata avanti, la storia associativa di Spazi dell'anima è andata avanti e anche la mia storia personale.
E' il momento giusto per una provocazione, per un salto di qualità, per chiedere a me e alla mia Bottega Filosofica di venire allo scoperto anche su un piano più professionale.
E per sollecitare Spazi dell'anima a porsi come testimonianza 'viva' di qualcosa di nuovo e di diverso rispetto alla maggior parte del 'già visto', a partire dal suo essere 'Associazione' per identificare e condividere lo scopo condiviso dai suoi soci, la tensione, il progetto che ci accomuna.
Crisi in greco antico significa un gran numero di cose tra cui: separazione, scelta, giudizio. Il verbo, krino, vuol dire anche decidere. In medicina si parla di giorno critico o di giorni critici: per Ippocrate (e per Galeno nel secondo secolo dC) è l’ora in cui la malattia si decide: o precipita nella morte o s’affaccia alla ripresa.
È il punto di passaggio, di svolta. In greco, andare incontro al giudizio è letteralmente «entrare nella krisis», nel processo. Al tempo stesso crisi è intelletto all’opera: «L’uomo che non ha alcuna krisis non è in grado di giudicare nulla», scrive Johann Heinrich Zedler nell’Universal-Lexikon del 1737.
E allora eccoci: mi è piaciuto fare questa digressione sulla parola 'crisi' per recupererne tutto il contenuto positivo perchè sono stanca di sentir chiamare in campo la crisi che in questo momento interessa tutto il mondo, per lasciarsi andare alla stanchezza, all'istinto di rinunciare a lottare, a chiedere e a chiedersi cose diverse e migliori.
Se 'crisi' vuol dire anche scelta, decisione, intelletto all'opera, anche Spazio dell'anima è di fronte a una crisi, a un nuovo momento di crescita, alla necessità di una affermazione più precisa, più forte della sua vocazione, dei suoi caratteri distintivi.
Partiamo da me e dalla mia Bottega Filosofica: è ora di uscire allo scoperto, di cominciare, con umiltà e coraggio, ad operare come consulente filosofica, come formatrice, come coach in un modo che valorizzi la mia esperienza peculiare di filosofa, di metodologa e di manager all'interno delle organizzazioni, di lavoro e non.
Sento che è il momento giusto per cominciare ad elaborare e proporre un mio approccio originale e per avviare insieme ad altri cantieri di ricerca e di sperimentazione in cui l'ascolto reciproco, il confronto e la contaminazione con altri studiosi e professionisti e con altre discipline e diversi approcci sia qualificante.
E questo dove se non nello Spazio dell'anima e a partire dallo Spazio dell'anima come luogo fisico ma anche come metafora di un ambito di libertà interiore ed intellettuale da lasciar espandere.
Arriviamo a Spazi dell'anima […]
La collettività ha un gran bisogno di testimonianze della possibilità di impegnarsi in qualcosa che abbia a suo fondamento i valori della crescita, della condivisione, dell'assunzione di responsabilità in prima persona in un progetto condiviso ma totalmente 'libero', 'gratuito', 'reciproco' e 'simmetrico'. Niente paura, cercherò di illustrare meglio cosa intendo dire con questi termini.
Libero e gratuito, perchè l'adesione può essere solo un atto di volontà e di libertà individuale senza nessun ritorno garantito né di tipo economico (del tutto escluso), né altro se non la possibilità dl vivere una esperienza di costruzione di una identità collettiva, di agire comune, di sperimentazione di sé e di espressione dei propri talenti donando qualcosa di nostro agli altri, assumendo il rischio che il tutto funzioni o no. Dipenderà da ciascuno di noi in quanto singolo e dalla nostra capacità di essere e agire come gruppo.
Reciproco e simmetrico, la reciprocità è 'conditio sine qua non' perché l'esperienza abbia possibilità di essere positiva. Senza un impegno alla reciprocità sarebbe troppo facile ricadere presto nella scorciatoia del 'denaro in cambio di', logica che sarebbe bello superare il più possibile; e anche la simmetricità delle relazioni risulta quasi una precondizione, in quanto sarà necessario che tutti maturino la consapevolezza del valore che il proprio contributo (a prescindere da ciò in cui si estrinseca) acquisisce per il gruppo e la collettività proprio in virtù del fatto di essere soprattutto dono di qualcosa di sè agli altri, mettendosi in gioco con generosità". (continua a leggere, di nuovo poi devi cliccare su "Gli anni 2006-2010" e ancora su "Filosofia e odore di brioche" e ancora "Decidere di scegliere")
Gli anni successivi, la Scuola popolare di filosofia e Bottega Filosofica
Dal 2010 al 2013 lo Spazio dell’anima ha ospitato una Scuola Popolare di Filosofia - quello che nel frattempo era diventata Spazi dell'anima - ricca di laboratori ed esperienze dentro e fuori dalle sue mura, una Scuola di Cittadinanza e anche l’embrione della prima Scuola Superiore di Filosofia in Pratica e la nascente SIpFiP (Società Italiana per la Filosofia in Pratica).
Una curiosità: l’espressione ‘filosofo pratico’ è nata proprio all'interno di queste esperienze, allora, e oggi è diventata di uso comune per indicare coloro che praticano la filosofia nella comunità e nelle organizzazioni. (qui puoi curiosare in quasi tutto ciò che è stato realizzato in quel periodo)
E’ stato un tempo molto intenso nel quale io ho maturato la decisione di lasciare – dimissionaria – il mio lavoro da manager in azienda, in cui ho studiato, sperimentato, fallito in tante iniziative. In alcune anche in maniera dolorosa sia sul piano economico che emotivo.
Ho incontrato tante persone di cui mi sono innamorata, abbiamo fatto della strada insieme e poi ci siamo separate, talvolta in maniera traumatica, talvolta naturalmente. Altre sono rimaste e ci sono ancora con l’affetto e il desiderio di sempre anche se, magari, con un livello di presenza diverso.
Tutte cose che accadono ai progetti – e alle persone – vivi, che evolvono, che imparano, che si trasformano e si ri-trasformano ancora e ancora per continuare a servire il Mondo e la Comunità.
Nasce l’impresa Bottega Filosofica srl
A febbraio 2014 Bottega Filosofica viene costituita come impresa e, naturalmente, trova la sua sede nello Spazio dell’Anima, perché non poteva esserci luogo più naturale per un progetto così ambizioso e un po’ folle.
Un’impresa che nasce e deve trovare il suo posto nel mercato assorbe tante energie e spinge e richiede di scegliere - ancora una volta – dove mettere le energie che, come sappiamo, sono limitate.
Da allora lo Spazio dell'anima è stato sempre condiviso tra Bottega Filosofica e l’associazione Spazi dell’Anima e le loro attività sono state frequentemente intrecciate.
Spazi dell’anima, infatti, ha continuato a sperimentare, innovare, investire, fallire, accogliere e salutare fino a diventare, dal 2017 - anno della certificazione dell'impresa come B Corp e poi della trasformazione in Società Benefit - l’ambiente di Bottega Filosofica destinato alle sue finalità di beneficio comune.
Questa storia più recente di Spazi dell’anima è abbastanza nota ma se volete ripercorrerla la trovate ben rappresentata nelle nostre newsletter, le potete trovare tutte qui.
E ora?
Ora che Bottega Filosofica ha trovato il suo posto e la sua reputazione nel mercato e ha cominciato a prosperare portando la sua vocazione e la sua essenza di impresa con una sua Anima ben visibile e riconoscibile attraverso la propria pratica, ora sentiamo il fortissimo desiderio, potremmo dire, di "tornare al futuro".
Da settembre prossimo lo Spazio dell’Anima – e di conseguenza Spazi dell’anima – tornerà ad essere un luogo aperto al servizio del territorio e della comunità rivitalizzando quella sua natura di spazio di ‘resistenza del pensiero’ messo a disposizione delle persone che sentono il desiderio di prendersi cura di sé, migliorare se stesse, contribuire rendere il Mondo un posto migliore nel quale vivere.
Non sappiamo ancora che fisionomia prenderà e chi vorrà, insieme a noi, animarlo.
Sentiamo però che in questo momento, dopo i traumi vissuti da tutte le persone negli ultimi anni, a livello personale, sociale e anche politico, c’è un grande desiderio - talvolta inespresso o addirittura inconsapevole - nelle persone di ritrovarsi insieme anche fisicamente, di riconoscersi come comunità e insieme dare forma a un futuro desiderabile, realizzabile e sostenibile.
Noi, dopo 18 anni, siamo ancora qui. Per servire.