Dialoghi sulle Utopie realizzabili

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Anche quest’anno Bottega Filosofica partecipa al Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da ASVIS, Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, proponendo incontri in forma di dialoghi. In effetti, abbiamo partecipato al Festival fin dall’inizio, così come abbiamo sempre partecipato alle attività dell'Alleanza, nella quale abbiamo testimoniato il nostro impegno diventando associate dallo scorso anno.

Quest’anno, però, per noi è una occasione importante.

La prima grande novità, per Bottega Filosofica, è che fino allo scorso anno abbiamo proposto eventi ospitati nella nostra sede di Roma mentre quest’anno possiamo moltiplicarlo per tre. 

Aggiungendo Milano, che nel frattempo è diventata sempre più casa nostra, grazie a due partner ormai saldamente interne alle cose di Bottega Filosofica, e alla condivisione della sede con Way2Global, che sentiamo vera e propria sorella della nostra Bottega.

E accettando l’amichevole ospitalità di Spazionoprofit a Reggio Emilia, in un ambiente per noi in parte nuovo - come impresa - ma ben conosciuto - come professioniste, e facendone occasione di ritrovarsi con delle colleghe con cui sentiamo da sempre grande affinità.

La seconda novità, considerando i tempi, è che potremo trovarci in presenza.

Questo è possibile da attuare facilmente in sicurezza grazie alla scelta di tenere sempre piccoli i numeri dei nostri incontri, in virtù dello stile con cui realizziamo le nostre iniziative nelle quali vogliamo che tutti siano partecipanti e mai solo ‘pubblico’.

Questo oggi è un bel punto di forza.

Ci incontreremo quindi in tre date e in tre luoghi:

il 29 settembre a Roma, pochi giorni dopo l'inizio del Festival, nella sede in via Carlo Denina 72

il 6 ottobre a Milano, con Way2Global, nella sede in via Padre Reginaldo Giuliani 10/a

il 13 ottobre a Reggio Emilia, con Spazionoprofit, in via Gandhi Mohandas Karamchand, 16 Reggio Emilia

Dialogheremo, ma su cosa? 

In quest'anno così particolare dialogheremo di utopie realizzabili

Utopia e realizzabile a un primo sguardo sembrerebbero costituire un ossimoro - un po’ come bottega filosofica - e invece, andando appena oltre, ci rendiamo conto che tutto ciò che l’umanità ha realizzato finora, al momento in cui è stato pensato era ‘utopia’. 

Quando si usa la parola ‘utopia’, anche nel linguaggio comune, spesso si indica qualche cosa che ‘non è’ e, soprattutto ‘non può essere’ reale.

Tra noi, qui a Bottega Filosofica, invece, la parola ‘utopia’ ha sempre fatto pensare a qualcosa di bello e di possibile che, semplicemente, non è ancora ma può essere. Una visione verso la quale camminare, una direzione. Un pensare che è già un agire.

Proprio come l'hashtag ufficiale del Festival 2021: #STIAMOAGENDO. 

Il pensiero utopico affonda le sue radici nell’antichità, anche se il termine 'utopia' risale solo agli inizi del 1500 quando Tommaso Moro conia questo neologismo per dare titolo a uno scritto nel quale descrive un'immaginaria isola-regno abitata da una società ideale.

Derivando il termine dal greco antico, Moro gioca con la pronuncia inglese della U creando un’ambiguità - ma anche una ambivalenza e quindi una connessione -  fra ou-topos (cioè non-luogo) ed eu-topos (luogo felice). 

Utopia per Tommaso Moro risulta essere, quindi letteralmente, un "luogo felice inesistente". A noi piace piuttosto pensare a un’utopia come a un “luogo felice non ancora esistente”.

Dialogheremo, come?

Ecco che allora la nostra riflessione - il più possibile basata sull’esperienza personale come è peculiare della pratica filosofica -  partirà da due citazioni che abbiamo scelto come incipit del nostro invito agli eventi.

La prima è tratta dal preambolo all’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU (Agenda 2030): “Se noi realizzeremo le nostre ambizioni abbracciando l’intera Agenda, le vite di tutti verranno profondamente migliorate e il nostro mondo sarà trasformato al meglio”.

La seconda da un testo di Eduardo Galeano: “A cosa serve l’utopia? Lei è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare”. 

Partendo da questi due spunti, inviteremo ad una pratica filosofica, un dialogo, una ricerca da condurre insieme, una condivisione di ciò che ci è sembrato talvolta un’utopia (nel senso di u-topos) e che poi abbiamo raggiunto, abbiamo visto realizzarsi.

Dialoghiamo, perché?

Guardare attraverso questa prospettiva agli obiettivi di sviluppo sostenibile, ci consentirà certamente di allargare l'orizzonte individuale e di co-costruire un pensiero ‘nuovo’ rispetto al tema.

Anche il conseguimento degli obiettivi dell'Agenda 2030, infatti, potrebbe essere considerato un’utopia - quel luogo felice non ancora esistente ma che siamo capaci di immaginare - che può essere realizzata e che, per questo, diventa la direzione, visibile e chiara del cammino da fare, individualmente e come collettività. 

Nel nostro dialogo, nella nostra esplorazione, vorremmo proprio riuscire a mettere in comune il senso che per ciascun partecipante assume la parola ‘utopia’ e poi riflettere insieme su qualcosa che abbiamo - avevamo - considerato un'utopia e che con impegno, determinazione - forse anche fatica - e con l'aiuto degli altri è diventata qualcosa di concreto, reale.

La cornice in cui abbiamo inserito gli eventi di Bottega Filosofica è quella dell'obiettivo 11 - città e comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili - e dell'obiettivo 17 - partnership per gli obiettivi.

Come Società Benefit e come B Corp, sentiamo l’obiettivo 11 come molto rilevante visto il nostro impegno per il Bene Comune e la sostenibilità sociale. Ma anche l’obiettivo 17 assume un valore particolare, giacché uno dei nostri valori fondanti è l’interdipendenza

Con l'aiuto reciproco e le sinergie possibili, quella che poteva - può - sembrare un’utopia lontana, irrealizzabile, piano piano si avvicina e insieme si raggiunge. 

E questo risultato diventa piattaforma per un nuovo traguardo, una nuova meta che si allontana anch’essa giacché ancora più distante e più ambiziosa ma, certo, realizzabile.

Proprio come suggerisce Galeano, ci sembra questa la funzione delle utopie: darci una direzione e dimostrarci che se si comincia a camminare insieme con passione, decisione e determinazione in quella direzione, l’obiettivo si può raggiungere e si può superare.

Interdipendenza

Ci è sembrato, quindi, utile e promettente offrire un luogo in cui riflettere insieme e dialogare su come gli Obiettivi dell’Agenda 2030 ci coinvolgano direttamente in tutti gli ambiti della vita e ci possano ispirare anche nella semplicità del quotidiano.

A maggior ragione quest'anno, in un momento così incerto e sconcertante in cui il contenimento dell’epidemia apre tante possibilità ma la sua presenza continua a portare con sé disorientamento. Per qualcuno è ancora un freno che, a volte, può diventare anche paralisi.

Partire dalle utopie che abbiamo già visto realizzarsi, quando tutte le ‘certezze’ astratte sembrano in discussione, richiamare alla mente e condividere esperienze che abbiamo fatto, e che per questo sono reali, può darci una base sicura per continuare a camminare. 

L’interdipendenza - per tornare alle società Benefit e alle B Corp -  che potrebbe essere percepita come un concetto, una cosa abbastanza astratta che rimane scritta sui manifesti, può diventare invece un sentire e un’esperienza da vivere tutti i giorni.

Un'altra delle nostre parole d'ordine, che spesso ci viene riconosciuto incontrandoci, è quello che gli anglosassoni esprimono con la frase “walk the talk”, fare quello che si dice. Per noi questo è veramente importante perché vogliamo davvero "essere il cambiamento che vogliamo vedere realizzato nel mondo".

Ecco quindi che, in virtù della visione e dei valori che condividiamo - e anche della ‘sorellanza’ che ci unisce - a Milano con Laura Gori di Way to Global, e a Reggio Emilia con Giuliana Catellani di Spazionoprofit, abbiamo deciso di condividere l’iniziativa con la quale partecipiamo al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021, per dare concretezza e visibilità al fatto che le partnership per gli obiettivi si possono fare, hanno senso e aiutano a realizzare cose che, altrimenti, da sol* non potremmo raggiungere.

Chissà che dalle conversazioni che verranno nei nostri eventi  non nascano altri spunti, altre partnership possibili, altre utopie da condividere per renderle realizzabili.

Per approfondire

Può interessarti il sito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, le pagine degli eventi di Bottega Filosofica a Roma, Milano e Reggio Emilia. Questo link è per scaricare il programma degli eventi in pdf.

A proposito degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, qui trovi più dettagli sull’obiettivo 11, la definizione ufficiale e il nostro commento per la rubrica #sdgspertutti. Qui invece i dettagli sull’obiettivo 17, la definizione ufficiale e il nostro commento per la rubrica #sdgspertutti.

Puoi anche leggere un approfondimento di Pamela D’andrea, storica dell’arte, sull’utopia, come nasce il concetto e dove si incrocia con l’arte visiva.

La citazione dello scrittore Eduardo Galeano è tratta dal suo libro “Parole in cammino”, Sperling & Kupfer, Milano, 2006.