Sviluppare saggezza ecologica

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Sta diventando una bella abitudine quella di scegliere ogni mese una parola della filosofia per noi importante ed esplorarla in Pausa.. A partire dal suo senso in filosofia troviamo spunti per agire nella nostra quotidianità in maniera più consapevole e armonica

In Pensare B, invece, nello stesso mese scegliamo un IDG (Inner Development Goal) che, nel nostro sentire, ci sembra in qualche modo connesso al concetto filosofico del mese ed esploriamo anch'esso alla nostra maniera per contribuire a costruire sostenibilità e felicità per tutti.

'NATURA'

Nel mondo di oggi, nel quale nessuno che sia in buona fede può più negare la crisi ambientale e sistemica in cui siamo immersi, la riflessione filosofica sulla Natura assume un ruolo cruciale.

Il concetto di Natura, inteso come entità complessa e interconnessa, ha radici profonde nella storia della filosofia e continua ad essere rilevante per l'uomo contemporaneo. Indagare il concetto di natura e le sue implicazioni filosofiche può offrire un'importante base per comprendere la nostra relazione con l'ambiente naturale e affrontare le sfide ecologiche attuali.

La filosofia, infatti, ci invita a riflettere sulla nostra connessione intrinseca con l'ambiente naturale.

Esplorare l'antropologia di Baruch Spinoza o l'interconnessione ecologica di Arne Næss e Alexander Langer, ad esempio, ci aiuta a superare l'illusione di una separazione netta tra l'uomo e la Natura.

Questa comprensione ci spinge a riconoscere che le nostre azioni hanno un impatto sull'intero ecosistema e ci invita ad assumere una responsabilità etica verso l'ambiente.

Dio o Natura

Baruch Spinoza, filosofo olandese del XVII secolo, ha sviluppato una visione filosofica che ha rilevanza anche per la nostra comprensione della natura e dell'ecologia profonda. Sebbene il contesto storico di Spinoza fosse molto diverso da quello attuale, i suoi concetti fondamentali possono ancora fornire una base per riflettere su queste tematiche.

Per Spinoza, Dio e Natura sono sinonimi "Deus sive Natura". Egli sostiene che non esiste una dualità tra un dio trascendente e la realtà naturale, ma che dire Dio o Natura sono due modi di riferirsi alla stessa realtà. In altre parole, per Spinoza, la natura è la manifestazione della divinità.

Secondo la visione di Spinoza, l'intero universo, compresi gli esseri umani, è un'unica sostanza divina. Questa sostanza è eterna, infinita e si manifesta in infinite modalità. Non c'è una separazione tra Dio e il mondo naturale, ma piuttosto una connessione intrinseca.

La Natura è guidata da una serie di leggi e principi che regolano il suo funzionamento. Queste leggi sono la manifestazione dell'ordine e dell'intelligenza intrinseca della Natura stessa che costituisce un sistema unico e coerente in cui tutto è interconnesso. Non vi è una distinzione tra la natura umana e la natura non umana; siamo parte integrante dell'intero tessuto della realtà.

L'idea di "Deus sive Natura" ha importanti implicazioni per la visione etica di Spinoza. Egli sostiene che la conoscenza e l'accettazione della nostra identità e connessione con la Natura-Dio possono portare alla felicità e alla liberazione. 

Ritroviamo facilmente questo punto di vista nel pensiero ecologico sistemico moderno che si basa sull'idea che tutti gli esseri viventi e gli elementi non viventi dell'ecosistema siano interdipendenti e interconnessi.

Sebbene quindi il pensiero di Spinoza riguardo alla natura non sia stato esplicitamente formulato nei termini contemporanei dell'ecologia profonda durante la sua epoca, oggi potremmo dire che la visione spinoziana potrebbe essere accolta come un invito a sviluppare una consapevolezza profonda della nostra interconnessione con la natura e a prendere decisioni etiche basate su tale comprensione, incoraggiandoci a considerare gli effetti delle nostre azioni sull'intero ecosistema, riconoscendo che ogni forma di vita ha valore intrinseco e contribuisce alla complessità e alla bellezza dell'intero sistema.

Identità ecologica

Arne Naess era un filosofo norvegese considerato uno dei fondatori del movimento dell'ecologia profonda. Il suo pensiero è caratterizzato da una profonda preoccupazione per l'ambiente e una visione olistica della natura.

Con l’espressione "ecologia profonda" –da lui coniata – Naess vuole descrivere una prospettiva filosofica e spirituale che riconosce l'interconnessione e l'interdipendenza tra gli esseri umani e l'intero sistema ecologico. Egli sostiene che tutte le forme di vita hanno un valore intrinseco e che l'umanità dovrebbe cercare di preservare la diversità biologica e rispettare il diritto alla vita di tutte le specie.

Per questo Naess promuove l'idea che gli esseri umani possano sviluppare un senso di identità che vada oltre l'individuo e si estenda all'intero ecosistema. Questo concetto, conosciuto come “identità ecologica", implica un senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti della Natura e delle comunità di vita con cui condividiamo il pianeta.

Naess identifica, quindi, una serie di valori ecologici fondamentali che possono guidare il nostro rapporto con l'ambiente. Questi includono l'equità ecologica (giustizia tra le generazioni e tra le specie), la diversità, la bellezza naturale, l'interconnessione e l'autonomia.

La “saggezza ecologica”, allora, è una forma di conoscenza che abbraccia un'ampia gamma di prospettive, inclusa la conoscenza scientifica, la conoscenza tradizionale delle comunità indigene e la consapevolezza intuitiva. Questa saggezza implica un profondo rispetto per la natura e una comprensione delle conseguenze a lungo termine delle nostre azioni sull'ecosistema.

Relazioni armoniose

Anche Alexander Langer - politico, filosofo e attivista italiano di origini tedesche  - sostiene che l'essere umano non può essere considerato separato dalla Natura, ma fa parte integrante dell'ecosistema. Il suo pensiero promuove l'importanza di una relazione armoniosa con la Natura e sottolinea l'interconnessione tra ambiente, società e cultura.

Langer, abbracciando una visione olistica della natura e riconoscendo l'interconnessione tra gli esseri umani e l'ambiente, afferma la necessità di sviluppare una cultura della pace che includa il rispetto per tutte le forme di vita e la ricerca di soluzioni non violente ai conflitti.

Vede il dialogo interculturale come strumento per superare le divisioni e costruire una società più inclusiva e solidale. Ha promosso l'idea che l'incontro e l'interazione tra diverse culture possono arricchire la nostra comprensione reciproca e contribuire alla costruzione di un mondo più pacifico e sostenibile.

Sottolineando l'importanza di promuovere l'autonomia delle comunità locali e la partecipazione dei cittadini alla presa di decisioni che riguardano il loro ambiente e la loro vita, ha sostenuto l'empowerment delle persone attraverso processi decisionali inclusivi e democratici, ponendo un'enfasi particolare sulla giustizia sociale e sulla solidarietà come principi fondamentali per una società equa ed ecologicamente sostenibile.

Pertanto l’uguaglianza nei diritti, la distribuzione equa delle risorse e la lotta alle disuguaglianze sociali sono per Langer elementi essenziali per il benessere individuale e collettivo.

Sperimentare la trascendenza

In questa mia personalissima selezione di filosofi attraverso i quali ho costruito la mia concezione di Natura e l'etica che ne consegue, mi sento di includere anche Raimon Panikkar - filosofo, teologo, sacerdote cattolico e guru, di cultura indiana e spagnola - che è stata una guida spirituale del XX secolo, teorizzatore e testimone del dialogo interculturale e dell'incontro tra le religioni.

Secondo Raimon Panikkar, il concetto di Natura non può essere compreso in modo riduttivo come semplicemente l'ambiente fisico o la natura esterna a noi. Egli sosteneva che la Natura è una realtà complessa e profonda che comprende sia l'aspetto materiale che quello spirituale dell'esistenza.

Panikkar considerava la Natura come un'entità viva e dinamica, intrinsecamente connessa con l'essere umano e con il trascendente. Per lui, la Natura non era solo una creazione divina, ma anche una manifestazione della divinità stessa. 

Andando oltre la visione dualistica che separa l'essere umano dalla Natura, considera l'essere umano non come semplice osservatore esterno ma, come parte integrante della Natura stessa, coinvolto in relazioni interconnesse con tutte le forme di vita e con l'ambiente che lo circonda.

Inoltre, Panikkar riconosceva che la Natura non è statica, ma in costante trasformazione. La Natura è un processo dinamico in cui tutto è in relazione reciproca e in continua evoluzione e ogni parte è essenziale per il funzionamento dell'intero.

Guardando alla dimensione spirituale dell'esistenza, inoltre, egli sosteneva che la Natura è uno spazio in cui l'essere umano può sperimentare la trascendenza e scoprire una connessione profonda con il divino.

Pratiche filosofiche per la vita quotidiana

Abbiamo visto, solo citando alcuni degli autori che hanno messo a tema delle loro riflessioni il concetto di Natura, come la filosofia ci sfidi a superare una visione antropocentrica e ad abbracciare una prospettiva olistica e interconnessa.

Riconoscere che siamo parte integrante dell'ecosistema ci porta a considerare gli impatti di ciò che facciamo - o non facciamo - sull'intero sistema e a lavorare per il benessere dell'intera comunità di vita, non solo dell'umanità.

Questo approccio favorisce lo sviluppo di un'etica ecologica che considera il valore intrinseco di tutte le forme di vita e la necessità di preservare la diversità biologica.

Il pensiero filosofico sulla Natura ci aiuta, quindi, ad affrontare la crisi ecologica attuale e le sfide che questa pone all'umanità, invitandoci a riconsiderare il nostro rapporto con l'ambiente, a identificare le cause profonde della crisi e a sviluppare soluzioni sostenibili.

La riflessione filosofica può aiutarci a superare paradigmi insostenibili e a promuovere una transizione verso modelli di vita e di sviluppo più armonici.

Integrare i due approcci della filosofia e della scienza ci permette di sviluppare una comprensione più ricca, più informata, più completa della Natura. La filosofia portandoci a riflettere sul significato di Natura e sui valori ad esso legati, la scienza mettendoci a disposizione una conoscenza empirica degli ecosistemi e dei processi naturali.

Alcune domande per una riflessione filosofica sulla Natura

Proviamo a immaginare alcune domande che potrebbero stimolare riflessioni e conversazioni alla portata di tutti ma in grado dare maggiore profondità e consapevolezza al nostro agire concreto come singoli e come comunità.

Qual è la natura della Natura stessa? È un'entità separata dall'umanità o comprende anche l'essere umano come parte integrante?

Qual è il valore intrinseco della Natura? Ha un valore autonomo indipendentemente dalla sua utilità per l'essere umano?

Qual è il ruolo dell'essere umano all'interno dell'ecosistema? Siamo dominatori, custodi o parte di un insieme interconnesso di relazioni?

Qual è la nostra responsabilità etica verso l'ambiente naturale? Quali sono i nostri doveri nei confronti della Natura e degli ecosistemi?

Quali sono le implicazioni estetiche della Natura? Qual è il ruolo della bellezza naturale nella nostra vita e nella nostra esperienza estetica?

Quali sono i limiti della nostra comprensione umana della Natura? Possiamo davvero comprendere completamente la complessità e la vastità dell'ecosistema naturale?

Come la nostra visione del Tempo e della Natura influisce sulla nostra comprensione delle sfide ecologiche attuali? Come possiamo conciliare la nostra prospettiva a breve termine con una visione più ampia e sostenibile?

Come la nostra comprensione filosofica della Natura influisce sulle nostre azioni e decisioni riguardo all'ambiente? Come possiamo tradurre le nostre convinzioni filosofiche in pratiche sostenibili?

Qual è il ruolo della biodiversità nella nostra concezione della Natura? Come possiamo preservare e proteggere la diversità biologica?

Come influisce la tecnologia sulla nostra relazione con la Natura? Come possiamo bilanciare il progresso tecnologico con la conservazione ambientale?

Naturalmente queste domande sono solo alcune di quelle possibili ma possono servire come punto di partenza per una riflessione filosofica sulla Natura e stimolare un pensiero critico e approfondito sulla nostra relazione - personale e di società - con l'ambiente naturale. 

Abbiamo bisogno di uscire da visioni scontate, stereotipate, superficiali ed 'esterne' per interrogarci in maniera autentica e riconnetterci.

L'importanza del corpo

Ma è sufficiente la comprensione razionale attraverso la filosofia e la scienza per riconnetterci profondamente con la Natura, per farci 'sentire Natura' e da qui guardare il mondo in cui siamo, il mondo 'che' siamo?

No, non basta. Quando parliamo di riconnessione con la Natura non possiamo prescindere dall'esperienza corporea della riconnessione stessa, da quell'emozione misteriosa che proviamo quando ci sentiamo fisicamente dentro qualcosa di più grande, tra le braccia di una Madre accogliente e nutriente, per tutti.

Attraverso 'lavori' come quello che propone Joanna Macy, filosofa e attivista ambientale americana nota per il suo lavoro sulla riconnessione con la Terra e la guarigione ecologica.

Joanna ha sviluppato un approccio - "The Work That Reconnects" che mira a creare consapevolezza dell'interconnessione di tutti gli esseri viventi e a incoraggiare l'azione per la sostenibilità ambientale.

Il suo lavoro si basa su concetti tratti dalla filosofia buddhista, dall'ecologia profonda e dalla psicologia dei sistemi e propone una serie di pratiche e metodologie per aiutare le persone a superare il senso di separazione e alienazione dalla Natura, incoraggiando un'esperienza diretta della nostra interconnessione con tutti gli esseri viventi.

Le pratiche di "The Work That Reconnects" includono, ad esempio, la gratitudine per la Terra, la consapevolezza del dolore ecologico, l'esplorazione delle proprie connessioni con gli altri esseri viventi e l'azione concreta per la giustizia sociale e ambientale.

Attraverso queste pratiche, Joanna Macy cerca di stimolare una trasformazione interiore, una maggiore consapevolezza ecologica, una reale empatia con il mondo naturale che possano portare a un impegno significativo per la cura della Terra.

Solo per memoria, l'IDG che abbiamo affrontato questo mese era ‘Consapevolezza della Complessità’, lascio a voi trovare le connessioni.