Lo sviluppo sostenibile per le aziende che vogliono rimanere sul mercato e prosperare è un tema ormai ineludibile perchè che si tratti di clienti, fornitori, lavoratori o della società in genere, a partire dagli anni ‘70, a livello mondiale, è aumentata la consapevolezza di quanto sia necessario un cambio di paradigma per evitare un collasso economico, sociale e ambientale.
Con questa accresciuta consapevolezza si è rafforzata - e, fortunatamente, si è diffusa ben oltre le cerchie iniziali - l’attenzione allo sviluppo sostenibile.
L’utilizzo, a livello globale, della locuzione 'sviluppo sostenibile' avviene per la prima volta nel 1987.
Nel Rapporto Brundtland, il rapporto finale della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, è infatti contenuta la definizione più diffusa, giunta fino ai giorni nostri, secondo cui: “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
A questa definizione hanno fatto riferimento tutti i documenti e le iniziative globali successive per poi giungere a una visione integrata dello sviluppo sostenibile, caratterizzata da tre dimensioni:
- sostenibilità ambientale
- sostenibilità sociale
- sostenibilità economica.
E’ poi con l’adozione - nel 2011 a Göteborg (Svezia) - della Strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, piano a lungo termine per il coordinamento delle politiche europee ai fini di uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale, che viene riconosciuto che ‘la crescita economica, la coesione sociale e la tutela dell'ambiente devono andare di pari passo’.
La diffusione della definizione di sviluppo sostenibile e l’attivazione di iniziative volte al suo perseguimento si sono incrementate, inoltre, con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, elaborata e pubblicata nel 2015.
Le imprese sostenibili
Nella definizione contenuta nel Rapporto Brundtland il concetto di sostenibilità viene collegato alla capacità di connettere lo sviluppo economico e la salvaguardia dell’ambiente.
Ovvero l’abilità di soddisfare i bisogni primari dell’uomo – che porta al conseguimento di uno sviluppo economico - ponendo il rispetto della natura, in tutte le sue dimensioni, come finalità primaria.
Risulta evidente come mostrino questa capacità di connessione tra sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente le imprese sostenibili, che contribuiscono in maniera attiva, quindi, al perseguimento dello sviluppo sostenibile.
Questa tipologia di imprese oltre a perseguire la finalità di lucro - contribuendo allo sviluppo economico – hanno e mostrano di avere anche a cuore il bene comune e talune, come le Società benefit, lo perseguono, formalizzando il loro impegno nel proprio Statuto nella forma degli ‘obiettivi di beneficio comune’, partecipando così anche alla salvaguardia dell’ambiente.
Attraverso il proprio agire, dando attuazione concreta ai propri propositi, mantengono la consapevolezza della necessità di superare questa dicotomia e prendono parte attivamente al cambiamento necessario.
Le imprese sostenibili sono dotate infatti, potremmo dire ‘per loro natura’, di una forza intrinseca che le fa essere in grado di attivare processi virtuosi in maniera molto rapida.
Al tempo stesso sono generalmente dotate di un sistema costante di monitoraggio del proprio impatto - vedi, ad esempio, la relazione d’impatto nel caso delle Società Benefit - che permette loro di:
- avere la consapevolezza degli interventi attuati nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità e procedere ad eventuali aggiustamenti quando percepiti come insufficienti o migliorabili
- assegnare criteri e fattori di misurabilità ai propri interventi e alle dimensioni solitamente intangibili
- confrontare nel tempo il proprio operato ed effettuare operazioni di benchmarking con i propri competitor e ‘coopetitor’
- fissare obiettivi, anche molto sfidanti, per poter contribuire in misura sempre maggiore al perseguimento dello sviluppo sostenibile.
Scegliere di divenire un’impresa sostenibile è una scelta consapevole che richiede dedizione, pensiero sistemico e propensione a voler contribuire alla creazione di valore e partecipare allo sviluppo della società.
Una scelta che ci auguriamo sia ‘abbracciata’ dal maggior numero possibile di imprese operanti sul mercato, consapevoli dell’importante ruolo sociale che svolgono e del fatto che, se ciò non accede rapidamente, la principale sfida per l’umanità con la quale ci confrontiamo oggi, sarà persa.
Lo sviluppo sostenibile ambientale
Nel momento in cui parliamo di sviluppo sostenibile ambientale ci riferiamo alla capacità di prevenire un uso indiscriminato della natura, smettendo di considerarla una risorsa infinita ed esterna per assicurarne la protezione e un utilizzo responsabile e oculato delle risorse che rende disponibili.
Il benessere degli individui è strettamente interconnesso con il benessere della natura, ragion per cui sono di notevole importanza la sua salvaguardia e le nostre azioni in questa direzione.
Questo richiede sguardo sistemico e scelta di obiettivi di lungo termine.
Va ricordato, infatti, che gli effetti del nostro agire, nella e sulla natura, non sono visibili nell’immediato ma richiedono anni per poter essere visti. Talvolta rimangono anche invisibili alla maggior parte di noi ma non per questo sono meno negativi e pericolosi per tutti.
Se parliamo di sviluppo sostenibile ambientale ci riferiamo, dunque, alla tutela dell’ecosistema e alla salvaguardia delle risorse naturali.
Per molte persone, organizzazioni o governi è proprio questo pilastro dello sviluppo sostenibile a rappresentare la preoccupazione principale.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a notevoli trasformazioni in ambito ambientale: fenomeni meteorologici avversi sono sempre più diffusi e assistiamo a un incremento costante del numero di specie in via d’estinzione, solo per fare qualche esempio sotto gli occhi di tutti.
Le principali minacce che siamo chiamat* ad affrontare sono:
- il cambiamento climatico derivante anche dal riscaldamento globale con l’attivazione di fenomeni climatici estremi e inusuali - grandi inondazioni, uragani e tifoni - che porterebbero, oltre, che alla distruzione di aree urbane, edifici, terreni, innegabili implicazioni anche alle persone.
- perdita di biodiversità, per la tutela dell’ambiente è importante procedere alla salvaguardia della biodiversità, fonte inesauribile di ricchezza e benessere.
- incremento dei rifiuti, il loro aumento costante crea gravissime difficoltà di smaltimento soprattutto in alcune aree del mondo. La loro produzione, pertanto, non dovrebbe eccedere la capacità di assimilazione dei sistemi naturali.
- riduzione del suolo: diminuiscono i terreni coltivabili sia perché aumentano i terreni edificati, sia perché in talune zone, sempre per effetto dall’azione umana, vedono un progressivo inaridimento del suolo, con una connessa minore fertilità, e sia per l’inquinamento sempre più diffuso e nocivo.
Lo sviluppo sostenibile ambientale viene trattato anche all’interno dell’Agenda 2030; gli obiettivi di sviluppo sostenibile specifici che afferiscono alla sfera ambientale sono:
6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie
13: Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
In questo contesto le organizzazioni svolgono un ruolo chiave. Per poter contribuire attivamente è importante che provvedano al monitoraggio del proprio impatto ambientale: dal calcolo dell’impronta ecologica alla produzione dei rifiuti, fino al monitoraggio dell’acqua utilizzata.
Tramite queste azioni le organizzazioni saranno in grado di osservare in maniera ‘tangibile’ il proprio operato, misurarlo, effettuare attività di benchmarking e monitorare i propri progressi nel tempo.
Sarà così possibile rivedere e reimpostare le azioni quotidiane per applicare consapevolmente comportamenti virtuosi e rispettosi dell’ambiente, contribuendo attivamente allo sviluppo sostenibile ambientale.
Lo sviluppo sostenibile sociale
Un business sostenibile dal punto di vista sociale contribuisce attivamente al benessere e ha l’approvazione dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici, degli stakeholder in generale e della comunità all’interno del quale opera.
La sostenibilità può, infatti, accelerare lo sviluppo delle persone, delle comunità e delle culture, aiutando il raggiungimento di buoni livelli di educazione, qualità della vita e sanità equamente distribuiti al mondo.
Quando parliamo di sviluppo sostenibile sociale il focus principale è posto sul bilanciare i bisogni individuali con quelli della collettività.
Ma quali sono gli elementi distintivi dello sviluppo sostenibile sociale?
Oltre a quelli sopra citati assumono un ruolo primario:
- la consapevolezza pubblica
- l’equità
- la riduzione delle disuguaglianze
- la partecipazione
- la ‘lotta’ per l’uguaglianza di genere
- la coesione sociale.
Come per lo sviluppo sostenibile ambientale anche lo sviluppo sostenibile sociale viene trattato all’interno dell’Agenda 2030 e gli SDGs specifici sono:
1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
5: Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
7: Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
16: Pace, giustizia e istituzioni forti.
Risulta evidente come, all’interno dell’Agenda 2030, la sfera sociale abbia un peso rilevante dal momento che sono stati individuati ben otto SDGs specifici in questa tematica.
La ragione è sicuramente connessa al fatto che agendo sulla sfera sociale, e quindi anche sulla cultura delle persone, si possa attivare un volano di cambiamento ampio che impatti anche sulle sfere economica e ambientale. Con risultati tangibili e che portano benefici nel lungo periodo.
All’interno delle organizzazioni nel momento in cui si parla di sviluppo sostenibile sociale si fa riferimento ai lavoratori e a tutte le altre persone toccate dall’agire dell’organizzazione stessa (clienti, fornitori, consulenti, le comunità in cui è inserita, solo per citare le più prossime).
Per aumentare il livello di sostenibilità sociale, quindi, si rendono necessari interventi – e spesso la creazione di strumenti specifici - che migliorano la qualità della vita e lo sviluppo di politiche di miglioramento della formazione e dell’istruzione, della sicurezza e della quantità e qualità del tempo ‘libero’ ovvero non condizionato in maniera determinante da come è organizzato il tempo di lavoro.
Assume importanza, inoltre, fornire ai collaboratori e a tutti gli stakeholder un ambiente che stimoli l’instaurazione di rapporti di lavoro legittimi e sani, per favorire lo sviluppo personale e collettivo di tutte le persone coinvolte.
Le organizzazioni devono quindi sentirsi particolarmente impegnate nel perseguimento di questo pilastro dello sviluppo sostenibile, anche se può sembrare di difficile interpretazione portando spesso a una visione molto riduttiva dell’impatto generato e generabile sia positivo che negativo.
La sfera sociale, poiché attiene prevalentemente a tematiche non tangibili, facilmente non viene trattata in maniera adeguata dalle organizzazioni o, talvolta, completamente ignorata.
Questa sfera invece, se correttamente affrontata, consente di creare condizioni che permettono a tutti di avere progettualità e capacità per soddisfare i propri bisogni e realizzare i propri sogni.
Conclusioni
Al fine di contrastare le tendenze negative emerse e invertire la rotta avuta sin ora, sono necessari interventi a qualsiasi livello - di governo e della società - dall’istituzione locale a quella governativa, dal singolo cittadino al consigliere comunale. Lo sviluppo sostenibile non può infatti essere perseguito soltanto attraverso iniziative dei singoli, ma richiede interventi integrati che agiscano in maniera sistemica e integrata sui tre livelli: ambientale, sociale ed economico.
Fortunatamente è già qualche decennio che la tematica dello sviluppo sostenibile viene trattata ma è diventata indispensabile una significativa e decisa accelerazione ed è importante attivare processi di cambiamento adottando una visione sistemica che prenda in considerazione le possibili cause e conseguenze di ogni nostra azione come aziende e come singoli cittadini.
Bisogna intervenire con urgenza, siamo ormai nella Decade of Action, la decade che ci separa dal raggiungimento degli obiettivi fissati con l’Agenda 2030, indispensabili per l’affermazione di un mondo più equo, sostenibile e armonico in grado di sostenere la vita della specie umana – e di tutte le altre - nel lungo periodo.
Il tempo di agire è ora.